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== Riassunto ==
==Riassunto==
[[File:The phases of paradigm change according to Thomas Kuhn.jpg|left|242x242px]]Il testo discute vari argomenti riguardanti l'evoluzione epistemologica della scienza in generale, concentrandosi in particolare sulla medicina e la odontoiatria. L'autore anticipa i temi da affrontare in Masticationpedia, sottolineando concetti come "Inferenza Statistica" e "Interdisciplinarietà" secondo i paradigmi di Kuhn. Si sottolinea che la disciplina scientifica attraversa fasi cicliche, secondo Kuhn, con momenti di cambiamento di paradigma. Nel contesto dell'odontoiatria, ad esempio, verrà data attenzione alla "Crisi Paradigmatica" e alla "Rivoluzione Scientifica", con l'obiettivo di introdurre nuovi paradigmi nel campo della riabilitazione masticatoria.
[[File:Occlusal Centric view in open and cross bite patient.jpg|300x300px|alt=|left]]L'introduzione di ''Masticationpedia'' offre un'analisi profonda e complessa su temi che abbracciano l'evoluzione della scienza, focalizzandosi in particolare sulla medicina e l'odontoiatria. Si inizia esaminando la trasformazione epistemologica della scienza attraverso le lenti dei paradigmi di Kuhn, con particolare enfasi sull'importanza dei cambiamenti paradigmatici che la scienza, inclusa l'odontoiatria, ha sperimentato e continua a sperimentare.


Il testo approfondisce anche l'epistemologia, esaminando le condizioni per acquisire conoscenze scientifiche e i metodi per raggiungerle. Vengono affrontate questioni come la verificabilità delle teorie e l'importanza delle statistiche nel campo scientifico, evidenziando come concetti come il valore-P siano stati oggetto di dibattito e revisione.
Il documento delinea le fasi di cambiamento paradigmatico proposte da Kuhn, applicandole al campo dell'odontoiatria, dove si evidenzia una crisi paradigmatica che richiama alla necessità di un'evoluzione verso nuovi paradigmi, specialmente nella riabilitazione masticatoria. La discussione si estende all'epistemologia, considerando come la scienza acquisisca conoscenze e affronti il problema della verificabilità delle teorie scientifiche. Viene posto un accento critico sull'uso e sull'interpretazione del valore P nelle statistiche scientifiche, evidenziando il dibattito in corso sulla sua affidabilità come indicatore.


Inoltre, viene evidenziata l'importanza della ricerca interdisciplinare, sottolineando la necessità di "impalcature metacognitive" per facilitare la comunicazione e la comprensione tra diverse discipline.
Il testo sottolinea fortemente il ruolo cruciale della ricerca interdisciplinare, proponendo l'uso di "impalcature metacognitive" per superare le difficoltà comunicative tra discipline diverse. Viene proposto un approccio olistico e interdisciplinare alla comprensione dei disturbi masticatori, in particolare della malocclusione, che viene esplorata non solo dal punto di vista ortodontico tradizionale ma anche attraverso una lente più ampia che considera il sistema masticatorio nel suo complesso.


In sintesi, il testo anticipa una discussione approfondita su concetti scientifici e filosofici fondamentali, con l'obiettivo di introdurre nuovi approcci e paradigmi nei campi della medicina e dell'odontoiatria. Il testo discute il complesso concetto di 'Malocclusione', esaminandolo sia da una prospettiva ortodontica tradizionale che da un punto di vista più olistico e interdisciplinare. Ecco un riassunto dei punti chiave:[[File:Occlusal Centric view in open and cross bite patient.jpg|right|200x200px]]'''Introduzione alla Malocclusione:''' La malocclusione viene presentata come un termine che indica un'allineamento errato dei denti, spesso attribuito a Edward Angle, considerato il padre dell'ortodonzia moderna.
Attraverso l'esaminazione di un caso di studio clinico, si mette in discussione l'interpretazione tradizionale della malocclusione, suggerendo che la comprensione della malocclusione richieda una visione che consideri la complessità del sistema masticatorio e la sua interazione con il sistema nervoso. L'introduzione termina evidenziando l'importanza delle innovazioni paradigmatiche che vanno oltre i miglioramenti incrementali, per abbracciare un cambiamento di pensiero che influenzi profondamente la scienza masticatoria.


'''Dibattito sulla Malocclusione:''' Si sottolinea che il termine "malocclusione" è oggetto di dibattito, come dimostrato dalla significativa quantità di articoli che la discutono su PubMed e dall'approccio interdisciplinare proposto da alcuni ricercatori.
Questo approccio rappresenta un invito a superare i limiti delle convenzioni odontoiatriche tradizionali, proponendo un modello di comprensione e trattamento dei disturbi masticatori che sia veramente interdisciplinare, basato su principi di scienza aperta e inclusiva, orientata verso l'accettazione dell'incertezza e la valutazione olistica del paziente.{{ArtBy|autore=Gianni Frisardi}}


'''Caso di Studio:''' Viene presentato un caso clinico di malocclusione, illustrando la discrepanza tra la diagnosi ortodontica tradizionale e le esperienze funzionali e di salute del paziente.[[File:Bilateral Electric Transcranial Stimulation.jpg|right|200x200px]]'''Interpretazione e Conclusioni:''' Il testo mette in discussione l'interpretazione deterministica della malocclusione, sostenendo una comprensione più sfumata che tenga conto della complessità del sistema masticatorio e della sua interazione con il sistema nervoso trigeminale centrale. Viene proposto il termine "disomorfismo occlusale" come un'alternativa più appropriata alla "malocclusione".
==Ab ovo<ref>Latin for "since the very beginning"</ref>==
 
'''Innovazione Paradigmatica:''' La discussione si collega al tema più ampio dell'innovazione paradigmatica nella scienza, sottolineando la necessità di adottare approcci interdisciplinari per sfidare i punti di vista tradizionali e avanzare nella comprensione.
 
Nel complesso, il testo sottolinea l'importanza di adottare una prospettiva olistica e abbracciare la collaborazione interdisciplinare per affrontare efficacemente fenomeni complessi come la malocclusione.


Prima di immergerci nell'analisi di Masticationpedia, è necessario introdurre alcune considerazioni preliminari. Queste concernono, in particolare, due dimensioni fondamentali - sociale, scientifica e clinica - proprie dell'era attuale e di quella immediatamente precedente.


'''Le fasi del cambiamento di paradigma secondo Thomas Kuhn'''


 
Nel corso del secolo scorso, si è osservata un'impennata esponenziale nelle "Innovazioni" tecnologiche e metodologiche, specialmente nel settore dell'odontoiatria.<ref>{{cita libro  
{{ArtBy|autore=Gianni Frisardi}}
 
==Ab ovo<ref>Latin for "since the very beginning"</ref>==
 
Prima di entrare nel vivo della trattazione Masticationpedia, è opportuna una premessa, che riguarda principalmente due aspetti della realtà sociale, scientifica e clinica dell'era attuale e dell'era immediatamente precedente.[[File:The phases of paradigm change according to Thomas Kuhn.jpg|right|thumb|The phases of paradigm change according to Thomas Kuhn]]Nel secolo scorso si è assistito a una crescita esponenziale di "Innovazioni" tecnologiche e metodologiche in particolare in odontoiatria;<ref>{{cita libro  
  | autore = Heft MW
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  | autore2 = Fox CH
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  | DOI = 10.1177/2380084419879391
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  }}</ref> queste innovazioni hanno in qualche modo influenzato strategie decisionali, opinioni, scuole di pensiero e assiomi al fine di migliorare la qualità della vita, come affermato nella "Scienza dell'esposizione nel 21° secolo".<ref>{{cita libro  
  }}</ref> Questi avanzamenti hanno notevolmente influenzato le strategie decisionali, le opinioni, le scuole di pensiero e gli assiomi, mirando esplicitamente al miglioramento della qualità della vita, come evidenziato nella "Scienza dell'esposizione nel XXI secolo".<ref>{{cita libro  
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  }}</ref> Tuttavia, questa crescita esponenziale porta con sé, implicitamente, aree grigie concettuali (in termini pratici "effetti collaterali") talvolta sottovalutate, ma che possono mettere in discussione alcune Certezze Scientifiche o renderle meno assolute e più probabilistiche.<ref>{{cita libro  
  }}</ref> Tuttavia, questa crescita esponenziale nasconde, implicitamente, delle ambiguità concettuali - o, in termini pratici, "effetti collaterali" - che, seppur talvolta sottovalutati, hanno il potere di sfidare alcune certezze scientifiche, rendendole meno ferree e più soggette a probabilità.<ref>{{cita libro  
  | autore = Liu L
  | autore = Liu L
  | autore2 = Li Y
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  }}</ref> I due aspetti sensibili dell'attuale realtà sociale, scientifica e clinica (che sembrano in conflitto tra loro, ma come vedremo alla fine di questa lettura saranno complementari) sono il "Progresso della scienza" secondo Kuhn e il " Epistemologia".
  }}</ref> Gli aspetti sensibili della realtà sociale, scientifica e clinica attuale, che possono apparire in contrasto, si riveleranno, al termine di questa lettura, complementari; si tratta del "Progresso della scienza" secondo l'interpretazione di Kuhn e dell'"Epistemologia".[[File:The phases of paradigm change according to Thomas Kuhn.jpg|right|thumb|The phases of paradigm change according to Thomas Kuhn|link=https://lab.masticationpedia.org/index.php/File:The_phases_of_paradigm_change_according_to_Thomas_Kuhn.jpg]]Nell'analizzare il progresso della scienza, Thomas Kuhn, nella sua opera più celebre, sostiene che la scienza si sviluppa attraverso cicli distinti, i quali riflettono le sue dinamiche operative.<ref>Thomas Samuel Kuhn (Cincinnati, 18 <!--18-->july 1922 – Cambridge, 17 <!--19-->june 1996) <!--20-->was an American philosopher of science.
 
 
 


Il progresso della scienza secondo Thomas Kuhn
<!--21-->See Treccani, ''[http://www.treccani.it/enciclopedia/thomas-samuel-kuhn/ Kuhn, Thomas Samuel]''. Wikipedia, ''[[:wikipedia:Thomas Kuhn|Thomas Kuhn]]''.</ref><ref>{{cita libro  
 
Thomas Kuhn nella sua opera più famosa afferma che la scienza attraversa ciclicamente alcune fasi indicative del suo funzionamento.<ref>Thomas Samuel Kuhn (Cincinnati, 18 <!--18-->july 1922 – Cambridge, 17 <!--19-->june 1996) <!--20-->was an American philosopher of science.<br><!--21-->See Treccani, ''[http://www.treccani.it/enciclopedia/thomas-samuel-kuhn/ Kuhn, Thomas Samuel]''. Wikipedia, ''[[:wikipedia:Thomas Kuhn|Thomas Kuhn]]''.
</ref><ref>{{cita libro  
  | autore = Kuhn Thomas S
  | autore = Kuhn Thomas S
  | titolo = The Structure of Scientific Revolutions
  | titolo = The Structure of Scientific Revolutions
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  }}</ref>
  }}</ref>


Secondo Kuhn, la scienza è paradigmatica e la demarcazione tra scienza e pseudoscienza può essere fatta risalire all'esistenza di un paradigma. L'evoluzione del progresso scientifico è assimilata a una curva continua che subisce discontinuità nei cambiamenti di paradigma.
Kuhn avanza l'idea che la scienza si strutturi attorno a paradigmi e stabilisce una demarcazione netta tra scienza e pseudoscienza, basata sulla presenza di un paradigma condiviso. Per lui, l'evoluzione del progresso scientifico si manifesta come una curva continua, interrotta, però, da discontinuità rappresentate dai cambi di paradigma.


Da buon risolutore di problemi, lo scienziato cerca di risolvere queste anomalie.
Assumendosi il ruolo di abile risolutore di problemi, lo scienziato si impegna nella risoluzione di queste anomalie. Questi momenti di discontinuità, o rivoluzioni scientifiche, si verificano quando il paradigma esistente non riesce più a interpretare adeguatamente le nuove anomalie, spingendo così la comunità scientifica verso l'esplorazione e l'eventuale adozione di nuovi paradigmi che meglio si allineano alle osservazioni emergenti.


=== Le fasi di Kuhn in Odontoiatria===
===Le fasi di Kuhn in Odontoiatria===
Thomas Kuhn individua nell'evoluzione di un paradigma scientifico cinque fasi distintive, un processo che riveste un'importanza cruciale per Masticationpedia. Per rimanere in linea con gli obiettivi del progetto, ci concentreremo sulla descrizione delle tre fasi più significative, come delineate nell'indice del libro:
 
 
 
 
 
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Kuhn, invece, divide l'evoluzione di un paradigma in cinque fasi; questo è un processo fondamentale per Masticationpedia, ma per restare sintonizzati con il progetto ci limiteremo a descrivere le tre fasi più significative condivise nel progetto ed indicate nell'indice del libro:


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* '''Fase 2:''' ovvero la '''Scienza Normale'''
*'''Fase 2:''' ovvero la '''Scienza Normale'''


<blockquote>Ad esempio, nella fase 2 dei Paradigmi di Kuhn, chiamata Scienza normale, gli scienziati sono visti come risolutori di problemi, che lavorano per migliorare l'accordo tra il paradigma e la natura. Questa fase, infatti, si basa su un insieme di principi di base dettati dal paradigma, che non vengono messi in discussione ma ai quali, anzi, è affidato il compito di indicare le coordinate dei lavori a venire. In questa fase vengono sviluppati gli strumenti di misura con cui vengono realizzati gli esperimenti, viene prodotta la maggior parte degli articoli scientifici ei suoi risultati costituiscono una crescita significativa della conoscenza scientifica. Nella normale fase scientifica saranno raggiunti sia i successi che i fallimenti; i fallimenti sono chiamati da anomalie di Kuhn, o eventi che vanno contro il paradigma.</blockquote>
<blockquote>Ad esempio, nella seconda fase dei paradigmi di Kuhn, denominata "Scienza normale", gli scienziati sono considerati risolutori di problemi impegnati a rafforzare la corrispondenza tra il paradigma e la realtà naturale. Tale fase si fonda su un insieme di principi fondamentali stabiliti dal paradigma stesso, i quali non sono soggetti a contestazione, ma vengono, al contrario, utilizzati per definire le linee guida dei futuri progetti di ricerca. Durante questa fase si procede allo sviluppo degli strumenti di misurazione necessari per condurre esperimenti e si produce la maggior parte della letteratura scientifica. I risultati ottenuti in questa fase contribuiscono significativamente all'avanzamento della conoscenza scientifica. Nella scienza normale si verificano sia successi che insuccessi; questi ultimi sono identificati da Kuhn come "anomalie", ovvero eventi che contraddicono il paradigma vigente.</blockquote>
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*'''Fase 4,''' ovvero la '''Crisi del paradigma'''
*'''Fase 4,''' ovvero la '''Crisi del paradigma'''
<blockquote>In conseguenza della crisi, in questo periodo verranno creati diversi paradigmi. Questi nuovi paradigmi, quindi, non nasceranno dai risultati raggiunti dalla teoria precedente, ma piuttosto dall'abbandono degli schemi prestabiliti del paradigma dominante. Seguendo questo percorso, in Masticationpedia, si parlerà della '''crisi del paradigma riabilitativo masticatorio''' rivedendo teorie, teoremi, assiomi, scuole di pensiero e criteri diagnostici di ricerca e poi il focus si sposterà sulla fase 5.</blockquote>
<blockquote>In risposta alla crisi, si assisterà alla formazione di diversi nuovi paradigmi in questo periodo. Questi paradigmi emergenti, pertanto, non si origineranno dai successi della teoria precedente, bensì dal rifiuto dei modelli consolidati del paradigma dominante. Proseguendo lungo questa linea, Masticationpedia dedicherà attenzione alla crisi del paradigma riabilitativo masticatorio, attraverso la revisione di teorie, teoremi, assiomi, correnti di pensiero e criteri diagnostici di ricerca. Successivamente, l'attenzione si sposterà sulla quinta fase.</blockquote>
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* '''Fase 5,''' o '''Rivoluzione Scientifica'''
*'''Fase 5,''' o '''Rivoluzione Scientifica'''


<blockquote>La fase 5 riguarda la rivoluzione (scientifica). Nel periodo delle attività scientifiche straordinarie si aprirà un confronto all'interno della comunità scientifica su quale     nuovo paradigma accettare. Ma non sarà necessariamente il paradigma più "vero" o più efficiente ad emergere, ma quello che sarà in grado di catturare l'interesse di un numero sufficiente di scienziati e di conquistare la fiducia della comunità scientifica. I paradigmi che partecipano a questo scontro, secondo Kuhn, non condividono nulla, nemmeno le basi e, quindi, non sono comparabili (sono “incommensurabili”). Il paradigma viene scelto, come detto, su basi socio-psicologiche o biologiche (i giovani scienziati sostituiscono i più anziani). La battaglia tra paradigmi risolverà la crisi, verrà nominato il nuovo paradigma e la scienza tornerà alla Fase 1. Per lo stesso principio della Fase 4, Masticationpedia proporrà, nel capitolo intitolato Scienze straordinarie, un '''nuovo modello paradigmatico nel campo della riabilitazione del Sistema Masticatorio''' discutendone principi, motivazioni, esperienze cliniche scientifiche e, soprattutto, un cambiamento radicale nel campo della diagnostica medica. Questa modifica si basa essenzialmente su ''''Inferenza di Sist'''<nowiki/>'''ema'''<nowiki/>', piuttosto che su Symptom Inferen<nowiki/>ce, dando principalmente valore assoluto all'obiettività dei dati.</blockquote>
<blockquote>La fase 5 è caratterizzata dalla rivoluzione scientifica. Durante il periodo di attività scientifiche straordinarie, si svilupperà un dibattito all'interno della comunità scientifica su quale nuovo paradigma adottare. Tuttavia, il paradigma che prevarrà non sarà necessariamente quello più "vero" o più efficiente, ma piuttosto quello che riuscirà a suscitare l'interesse di un numero adeguato di scienziati e a guadagnarsi la fiducia della comunità. Secondo Kuhn, i paradigmi in competizione non hanno nulla in comune, nemmeno le fondamenta, rendendoli quindi "incommensurabili". La scelta del paradigma, come menzionato, avviene su basi socio-psicologiche o biologiche, con i giovani scienziati che sostituiscono i più anziani. Questa battaglia tra paradigmi risolverà la crisi, sarà nominato il nuovo paradigma, e la scienza tornerà alla Fase 1. Seguendo lo stesso principio della Fase 4, Masticationpedia introdurrà, nel capitolo denominato "Scienze straordinarie", un nuovo modello paradigmatico nel campo della riabilitazione del Sistema Masticatorio, esaminandone i principi, le motivazioni, le esperienze cliniche scientifiche e, in particolare, un cambiamento radicale nell'ambito della diagnostica medica. Questo cambiamento si fonda essenzialmente sull'"Inferenza di Sistema", anziché sull'inferenza basata sui sintomi, attribuendo un'importanza primaria all'oggettività dei dati.</blockquote>
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È quasi ovvio che la filosofia scientifica kuhniana preferisce la disciplina, poiché un'anomalia nel paradigma genomico sarà notata meglio da un genetista che da un neurofisiologo. Ora questo concetto sembrerebbe in contrasto con l'evoluzione epistemologica della Scienza, quindi è meglio soffermarci un minuto su di esso in dettaglio.
È quasi scontato che la filosofia scientifica di Kuhn dia priorità alla disciplina, poiché un'anomalia all'interno del paradigma genetico sarà più facilmente riconosciuta da un genetista piuttosto che da un neurofisiologo. Questo concetto, tuttavia, sembra contraddire l'evoluzione epistemologica della Scienza, rendendo quindi opportuno un'analisi dettagliata di tale apparente discrepanza.


==Epistemologia==
==Epistemologia==
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'''L'epistemologia''' (dal greco ἐπιστήμη, epistème, "certa conoscenza" o "scienza", e λόγος, logos, "discorso") è quella branca della filosofia che si occupa delle condizioni in cui si può ottenere la conoscenza scientifica e dei metodi per raggiungerla conoscenza.<ref><!--43-->The term is believed to have been coined by the Scottish philosopher James Frederick Ferrier in his ''Institutes of Metaphysic'' (p.46), of 1854; <!--44-->see Internet Encyclopedia of Philosophy, ''[https://www.iep.utm.edu/ferrier/ James Frederick Ferrier (1808—1864)]''. [[:wikipedia:James Frederick Ferrier|Wikipedia]]</ref> Il termine indica specificamente quella parte della gnoseologia che studia i fondamenti, la validità ei limiti della conoscenza scientifica. Nei paesi di lingua inglese, il concetto di epistemologia è invece utilizzato principalmente come sinonimo di gnoseologia o teoria della conoscenza, la disciplina che si occupa dello studio della conoscenza.
L'epistemologia (dal greco ἐπιστήμη, epistème, che significa "conoscenza certa" o "scienza", e λόγος, logos, "discorso") rappresenta quella branca della filosofia dedicata allo studio delle condizioni necessarie per acquisire conoscenza scientifica e dei metodi attraverso i quali tale conoscenza può essere raggiunta.<ref><!--43-->The term is believed to have been coined by the Scottish philosopher James Frederick Ferrier in his ''Institutes of Metaphysic'' (p.46), of 1854; <!--44-->see Internet Encyclopedia of Philosophy, ''[https://www.iep.utm.edu/ferrier/ James Frederick Ferrier (1808—1864)]''. [[:wikipedia:James Frederick Ferrier|Wikipedia]]</ref> Questo termine si riferisce specificamente a quella sezione della gnoseologia che indaga sui fondamenti, sulla validità e sui limiti della conoscenza scientifica. Nei paesi anglofoni, il concetto di epistemologia è comunemente impiegato quasi come sinonimo di gnoseologia o teoria della conoscenza, ovvero la disciplina che esamina lo studio della conoscenza in generale.


Per inciso, il problema fondamentale dell'epistemologia oggi, come ai tempi di Hume, rimane quello della verificabilità.<ref>[[:wikipedia:David Hume|David Hume]] (<!--47-->Edimburgh, 7 <!--48-->may 1711 – <!--49-->Edimburgh, 25 <!--50-->august 1776) <!--51-->was a Scottish philosopher. He is considered the third and perhaps the most radical of the British Empiricists, after the Englishman John Locke and the Anglo-Irish George Berkeley.</ref><ref>{{cita libro  
È importante sottolineare che il problema centrale dell'epistemologia, oggi come ai tempi di Hume, è la questione della verificabilità.<ref>[[:wikipedia:David Hume|David Hume]] (<!--47-->Edimburgh, 7 <!--48-->may 1711 – <!--49-->Edimburgh, 25 <!--50-->august 1776) <!--51-->was a Scottish philosopher. He is considered the third and perhaps the most radical of the British Empiricists, after the Englishman John Locke and the Anglo-Irish George Berkeley.</ref><ref>{{cita libro  
  | autore = Srivastava S
  | autore = Srivastava S
  | titolo = Verifiability is a core principle of science
  | titolo = Verifiability is a core principle of science
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  }}</ref>
  }}</ref>


Il paradosso di Hempel ci dice che ogni cigno bianco<ref><!--53-->Here we obviously refer to the well-known paradox called "of the crows", or "of the black crows", formulated by the philosopher and mathematician [[:wikipedia:Carl Gustav Hempel|Carl Gustav Hempel]], <!--54-->better explained in Wikipedia's article ''[https://en.wikipedia.org/w/index.php?title=Raven_paradox&oldid=942633026 Raven paradox]'':<br><!--55-->See {{cita libro
Il paradosso di Hempel sostiene che l'osservazione di ogni cigno bianco<ref><!--53-->Here we obviously refer to the well-known paradox called "of the crows", or "of the black crows", formulated by the philosopher and mathematician [[:wikipedia:Carl Gustav Hempel|Carl Gustav Hempel]], <!--54-->better explained in Wikipedia's article ''[https://en.wikipedia.org/w/index.php?title=Raven_paradox&oldid=942633026 Raven paradox]'':<br><!--55-->See {{cita libro
  |autore = Good IJ
  |autore = Good IJ
  |titolo=The Paradox of Confirmation
  |titolo=The Paradox of Confirmation
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  |numero=42
  |numero=42
  |url=https://www.jstor.org/stable/685588
  |url=https://www.jstor.org/stable/685588
  |anno = 1960|pag=145-149}}</ref> avvistato conferma che i corvi sono neri; cioè ogni esempio non in contrasto con la teoria ne conferma una parte
  |anno = 1960|pag=145-149}}</ref> fornisce supporto all'affermazione che tutti i corvi sono neri; in altre parole, ogni esempio che non contraddice la teoria ne conferma una parte.
::<math>A\Rightarrow B = \lnot A \lor B</math>


Secondo l'obiezione di falsificabilità, invece, nessuna teoria è mai vera perché, mentre ci sono solo un numero finito di esperimenti a favore, esiste anche teoricamente un numero infinito che potrebbe falsificarla.<ref>{{cita libro  
:<math>A\Rightarrow B = \lnot A \lor B</math>
 
Secondo il criterio della falsificabilità, nessuna teoria può essere considerata definitivamente vera, in quanto, sebbene esista solo un numero finito di esperimenti che possono confermarla, teoricamente vi è un numero infinito di esperimenti che potrebbero confutarla..<ref>{{cita libro  
  | autore = Evans M
  | autore = Evans M
  | titolo = Measuring statistical evidence using relative belief
  | titolo = Measuring statistical evidence using relative belief
Line 189: Line 184:
  | DOI = 10.1016/j.csbj.2015.12.001
  | DOI = 10.1016/j.csbj.2015.12.001
  | OCLC =  
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  }}</ref>
  }}</ref>{{q2|Ma non è tutto così ovvio....}}


{{qnq|Ma non è tutto così ovvio...}}


...perché il concetto stesso di epistemologia incontra continue implementazioni, come in medicina:
...il concetto di epistemologia si evolve continuamente attraverso nuove applicazioni, analogamente a quanto avviene in medicina.  {{Rosso inizio}}qui{{Rosso fine}}


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*'''''<math>P-value</math>''''': <br>In medicina, ad esempio, per confermare un esperimento, una serie di dati provenienti da strumenti di laboratorio o da rilievi, si usa l'“Inferenza Statistica”, ed in particolare un famoso valore chiamato “test di significatività” (P-value). Ebbene, anche questo concetto, ormai parte della genesi del ricercatore, vacilla. In un recente studio l'attenzione si è concentrata su una “Campagna” condotta sulla “Natura” contro il concetto di “test di significatività”.<ref>{{cita libro  
*'''''<math>P-value</math>''''': <br>In medicina, ad esempio, per confermare un esperimento o per validare una serie di dati raccolti tramite strumenti di laboratorio o rilievi, si fa affidamento sull'"Inferenza Statistica", ed in particolare su un noto valore chiamato "test di significatività" (P-value). Tuttavia, anche questo concetto, ormai radicato nella prassi dei ricercatori, è messo in discussione. Un recente studio ha focalizzato l'attenzione su una campagna condotta sulla rivista "Nature" contro l'uso del "test di significatività".<ref>{{cita libro  
  | autore = Amrhein V
  | autore = Amrhein V
  | autore2 = Greenland S
  | autore2 = Greenland S
Line 213: Line 207:
  | DOI = 10.1038/d41586-019-00857-9
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  }}</ref>Con oltre 800 firmatari che supportano importanti scienziati, questa "campagna" può essere considerata un'importante pietra miliare e una "Rivoluzione silenziosa" nella statistica sugli aspetti logici ed epistemologici.<ref>{{cita libro  
  }}</ref> Con oltre 800 firmatari, tra cui eminenti scienziati, questa campagna può essere vista come un importante punto di svolta e una "Rivoluzione Silenziosa" nel campo della statistica, toccando aspetti logici ed epistemologici..<ref>{{cita libro  
  | autore = Rodgers JL
  | autore = Rodgers JL
  | titolo = The epistemology of mathematical and statistical modeling: a quiet methodological revolution
  | titolo = The epistemology of mathematical and statistical modeling: a quiet methodological revolution
Line 253: Line 247:
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  | OCLC =  
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  }}</ref> La campagna critica le analisi statistiche troppo semplificate che si possono ancora trovare in molte pubblicazioni fino ad oggi. Ciò alla fine ha portato a una discussione, sponsorizzata dall'American Statistical Association, che ha generato un numero speciale di "The American Statistician Association" intitolato "Statistical Inference in the 21st Century: A World Beyond p <0,05", contenente 43 articoli di forward -guardando gli statistici.<ref name="wasser">{{cita libro  
  }}</ref> La critica è rivolta alle analisi statistiche troppo semplificate, ancora presenti in numerose pubblicazioni. Questo ha stimolato un dibattito, sponsorizzato dall'American Statistical Association, che ha portato alla creazione di un numero speciale di "The American Statistician Association" intitolato "Statistical Inference in the 21st Century: A World Beyond p < 0.05", contenente 43 articoli da statistici proiettati verso il futuro[16]. Questo numero speciale propone nuovi modi per comunicare l'importanza dei risultati di ricerca al di là della soglia arbitraria di un valore P e offre linee guida per una ricerca che accetti l'incertezza, sia riflessiva, aperta e modesta nelle affermazioni.<ref name="wasser">{{cita libro  
  | autore = Wasserstein RL
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  | autore2 = Schirm AL
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Line 268: Line 262:
  | DOI = 10.1080/00031305.2019.1583913
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  }}</ref> La domanda speciale propone sia nuovi modi per segnalare l'importanza dei risultati della ricerca oltre la soglia arbitraria di un valore P, sia alcune guide per condurre la ricerca: il ricercatore dovrebbe accettare l'incertezza, essere riflessivo, aperto e modesto nelle sue affermazioni.<ref name="wasser" /> Il futuro mostrerà se quei tentativi di supportare statisticamente meglio la scienza oltre i test di significatività si rifletteranno o meno nelle pubblicazioni future.<ref>{{cita libro  
  }}</ref> Il futuro rivelerà se questi tentativi di fornire un supporto statistico più solido alla scienza, oltre i tradizionali test di significatività, troveranno riscontro nelle pubblicazioni future.<ref>{{cita libro  
  | autore = Dettweiler Ulrich
  | autore = Dettweiler Ulrich
  | titolo = The Rationality of Science and the Inevitability of Defining Prior Beliefs in Empirical Research
  | titolo = The Rationality of Science and the Inevitability of Defining Prior Beliefs in Empirical Research
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  | DOI = 10.3389/fpsyg.2019.01866
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  }}</ref> Anche in questo campo siamo sulla stessa lunghezza d'onda del Progresso della scienza secondo Kuhn, in quanto si tratta della rimodulazione di alcuni contenuti statistici descrittivi nell'ambito della disciplina.
  }}</ref> Questa evoluzione è in linea con il concetto di progresso scientifico secondo Kuhn, riflettendo una rielaborazione di alcuni contenuti statistici descrittivi all'interno della disciplina.
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*Interdisciplinarità:<br>Nella politica scientifica, è generalmente riconosciuto che la risoluzione dei problemi basata sulla scienza richiede ricerca interdisciplinare (IDR), come proposto dal progetto dell'UE denominato Horizon 2020.<ref>European Union, ''[https://ec.europa.eu/programmes/horizon2020/en/h2020-section/societal-challenges Horizon 2020]''</ref> In un recente studio, gli autori si concentrano sulla domanda perché i ricercatori hanno difficoltà cognitive ed epistemiche nella condurre IDR. Si ritiene che la perdita di interesse filosofico per l'epistemologia della ricerca interdisciplinare sia dovuta a un paradigma filosofico della scienza chiamato "Physics Paradigm of Science", che impedisce il riconoscimento di importanti cambiamenti IDR sia nella filosofia della scienza che nella ricerca. Il paradigma filosofico alternativo proposto, chiamato "Paradigma ingegneristico della scienza", fa ipotesi filosofiche alternative su aspetti quali lo scopo della scienza, il carattere della conoscenza, i criteri epistemici e pragmatici per l'accettazione della conoscenza e il ruolo degli strumenti tecnologici. Di conseguenza, i ricercatori scientifici hanno bisogno dei cosiddetti scaffold metacognitivi per assisterli nell'analisi e nella ricostruzione di come la "conoscenza" è costruita nelle diverse discipline. Nella ricerca interdisciplinare, gli scaffold metacognitivi aiutano la comunicazione interdisciplinare ad analizzare e articolare il modo in cui la disciplina costruisce la conoscenza.<ref name=":0">
*Interdisciplinarità:<br>Nel campo della politica scientifica, è universalmente riconosciuto che la soluzione di problemi basati sulla scienza richieda un approccio di ricerca interdisciplinare (IDR), come evidenziato dal progetto Horizon 2020 dell'Unione Europea.<ref>European Union, ''[https://ec.europa.eu/programmes/horizon2020/en/h2020-section/societal-challenges Horizon 2020]''</ref> Recenti studi hanno esplorato le ragioni delle difficoltà cognitive ed epistemiche che i ricercatori incontrano nella conduzione dell'IDR. Una causa identificata è il declino dell'interesse filosofico verso l'epistemologia dell'IDR, attribuito al dominante "Paradigma fisico della scienza". Questo paradigma limita il riconoscimento dei significativi sviluppi nell'IDR, sia nel contesto della filosofia della scienza sia nella pratica della ricerca stessa. In risposta, è stato proposto un paradigma filosofico alternativo, denominato "Paradigma ingegneristico della scienza", che offre prospettive filosofiche alternative su aspetti fondamentali quali lo scopo della scienza, la natura della conoscenza, i criteri epistemici e pragmatici per l'accettazione della conoscenza, e il ruolo degli strumenti tecnologici. Di conseguenza, si evidenzia la necessità per i ricercatori di avvalersi di strutture di supporto metacognitive, dette scaffold metacognitivi, per facilitare l'analisi e la ricostruzione dei processi con cui la conoscenza viene costruita attraverso le diverse discipline. Nell'ambito dell'IDR, tali scaffold metacognitivi sono essenziali per promuovere una comunicazione efficace tra le discipline, permettendo agli studiosi di analizzare e articolare come ciascuna disciplina contribuisca alla costruzione della conoscenza.<ref name=":0">
{{cita libro  
{{cita libro  
  | autore = Boon M
  | autore = Boon M
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==P-value ''vs'' Interdisciplinarità==
==P-value ''vs'' Interdisciplinarità==


Alla luce di quanto sopra, ad una visione superficiale dell'evoluzione epistemica della Scienza, i due aspetti della disciplinarietà ("Paradigma della Fisica della Scienza", evidenziando l'anomalia) e Interdisciplinare ("Paradigma ingegneristico della Scienza", scaffold metacognitivo), potrebbero sembrare essere in conflitto tra loro; in realtà, però, come vedremo solo in questo capitolo, sono due facce della stessa medaglia perché entrambe tendono a generare “Innovazione Paradigmatica” senza alcun conflitto.
Una visione superficiale potrebbe suggerire che l'evoluzione epistemica della scienza sia segnata da un'apparente contrapposizione tra gli aspetti della disciplinarietà, evidenziati dal "Paradigma della Fisica della Scienza" (che mette in luce le anomalie), e quelli interdisciplinari, rappresentati dal "Paradigma ingegneristico della Scienza" (e il relativo concetto di scaffold metacognitivo). Tuttavia, come verrà esplorato in questo capitolo, queste due prospettive non sono in realtà in conflitto; al contrario, si dimostrano essere complementari, poiché entrambe contribuiscono alla generazione di un'"Innovazione Paradigmatica" senza alcuna forma di conflittualità.


Ora potremmo concludere che le "Innovazioni" sono già di per sé "Progressi della scienza", come affermato nell'articolo "Basi scientifiche dell'odontoiatria" di Yegane Guven, in cui si considera l'effetto delle rivoluzioni biologiche e digitali sull'educazione odontoiatrica e quotidiana pratica clinica, come l'odontoiatria rigenerativa personalizzata, le nanotecnologie, le simulazioni di realtà virtuale, le informazioni genomiche e gli studi sulle cellule staminali.<ref>{{cita libro  
Si potrebbe quindi arguire che le "Innovazioni" rappresentino di per sé dei "Progressi della scienza", come illustrato nell'articolo "Basi scientifiche dell'odontoiatria" di Yegane Guven. Questo lavoro esplora l'impatto delle rivoluzioni biologiche e digitali sull'educazione e sulla pratica clinica quotidiana in odontoiatria, trattando argomenti quali l'odontoiatria rigenerativa personalizzata, le nanotecnologie, le simulazioni di realtà virtuale, le informazioni genomiche e la ricerca sulle cellule staminali.<ref>{{cita libro  
  | autore = Guven Y
  | autore = Guven Y
  | titolo = Scientific basis of dentistry
  | titolo = Scientific basis of dentistry
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  | DOI = 10.17096/jiufd.04646
  | DOI = 10.17096/jiufd.04646
  | OCLC =  
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  }}</ref> Le innovazioni citate da Guven sono ovviamente da considerarsi di natura tecnologica e metodologica; tuttavia, il Progresso della Scienza non va avanti con questo tipo di Innovazioni, che sono chiamate "Innovazioni Incrementali" e "Innovazioni Radicali", ma avviene sostanzialmente attraverso "Innovazioni Paradigmatiche".
  }}</ref> Sebbene le innovazioni citate siano di natura tecnologica e metodologica, è cruciale riconoscere che il vero progresso scientifico non avviene esclusivamente attraverso "Innovazioni Incrementali" o "Innovazioni Radicali", ma si realizza fondamentalmente tramite le "Innovazioni Paradigmatiche".


Nel senso più stretto della frase, le "Innovazioni Paradigmatiche" sono essenzialmente un '''cambiamento di pensiero e di consapevolezza''' che pervade l'intera umanità, a partire dai diversi strati sociali, dalla rivoluzione scientifica copernicana all'attuale tendenza di approccio stocastico al fenomeno biologico.<ref>{{cita libro  
Nel senso più stretto del termine, le "Innovazioni Paradigmatiche" sono un cambiamento nel pensiero e nella consapevolezza che si diffonde attraverso tutta l'umanità, influenzando diversi strati sociali, dalla rivoluzione copernicana alla recente tendenza di approcciare i fenomeni biologici con un metodo stocastico.<ref>{{cita libro  
  | autore = Zhao XF
  | autore = Zhao XF
  | autore2 = Gojo I
  | autore2 = Gojo I
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  }}</ref>
  }}</ref>


In questo contesto epistemologico (oltre ad altre iniziative quali i Criteri Diagnostici di Ricerca nell'ambito dei Disturbi Temporomandibolari RDC/DTM), dell'Evidence Based Medicine (e altro), si inserisce il progetto Masticationpedia per mettere in luce le dialettiche dinamismo sui progressi della scienza della riabilitazione masticatoria. Masticationpedia tende, inoltre, ad evidenziare le anomalie che inevitabilmente stimolano un cambiamento di pensiero e quindi una "Innovazione Paradigmatica".
Questo contesto epistemologico, che comprende iniziative come i Criteri Diagnostici di Ricerca per i Disturbi Temporomandibolari (RDC/DTM), l'Evidence Based Medicine e altri, viene ulteriormente esplorato nel progetto Masticationpedia. Quest'ultimo si propone di mettere in luce le dinamiche e le dialettiche dei progressi nella scienza delle riabilitazioni masticatorie, evidenziando le anomalie che stimolano un cambiamento di pensiero e, conseguentemente, un'"Innovazione Paradigmatica".


Prima di procedere, potrebbe essere opportuno osservare un caso molto concreto e significativo.
Prima di procedere, potrebbe essere opportuno osservare un caso molto concreto e significativo.
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==Malocclusione==
==Malocclusione==


Malocclusione: significa letteralmente una brutta (malum, in latino) chiusura della dentatura.<ref><!--84-->The creation of the term is generally attributed to Edward Angle, considered the father of modern orthodontics, who coined it as a specification of ''occlusion'' to signal the incorrect opposition in closing of the lower teeth and upper, especially the first molar ([[:wikipedia:Edward Angle|Wikipedia]]); <!--85-->see {{cita libro  
"Malocclusione" deriva dal latino "malum", che significa "cattivo" o "sbagliato", e si riferisce letteralmente a una chiusura inappropriata dei denti.<ref><!--84-->The creation of the term is generally attributed to Edward Angle, considered the father of modern orthodontics, who coined it as a specification of ''occlusion'' to signal the incorrect opposition in closing of the lower teeth and upper, especially the first molar ([[:wikipedia:Edward Angle|Wikipedia]]); <!--85-->see {{cita libro  
  | autore = Gruenbaum T
  | autore = Gruenbaum T
  | titolo = Famous Figures in Dentistry
  | titolo = Famous Figures in Dentistry
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  | DOI =  
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  }}</ref> La chiusura è facile da capire, crediamo, ma anche l'epiteto "cattivo" va inteso con attenzione, perché non è così semplice come sembra.
  }}</ref>La nozione di "chiusura" può sembrare intuitiva, tuttavia, l'aggettivo "cattivo" richiede una considerazione attenta, poiché la sua applicazione nel contesto medico è meno ovvia di quanto possa apparire.


Per cogliere brevemente il concetto, in questa prima lettura introduttiva cercheremo di presentare una domanda semplice ma altamente discutibile che coinvolge una serie di altre domande nel campo della riabilitazione masticatoria e soprattutto nelle discipline ortodontiche: cos'è la "Malocclusione"? Tieni presente che nel 2019 una query Pubmed su questo termine ha restituito un risultato di "soli" 33.309 articoli,<ref>Pubmed, ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=%22malocclusion%22 Malocclusion]''</ref> che la dice lunga sull'ipotetico accordo terminologico sull'argomento; e, quindi, da questi articoli si potrebbero trarre ogni tanto conclusioni molto significative, come quelle che riproduciamo integralmente da un articolo di Smaglyuk e collaboratori, un articolo alquanto "clamoroso" che affronta l'approccio interdisciplinare nella diagnosi di malocclusioni:<ref name="Smaglyuk">{{cita libro  
Per avvicinarci a una comprensione del termine, questa introduzione pone una domanda apparentemente semplice ma profondamente complessa, che a sua volta solleva una serie di interrogativi correlati nel campo della riabilitazione masticatoria e, più specificatamente, nelle discipline ortodontiche: che cosa si intende esattamente per "Malocclusione"? È interessante notare come, nel 2019, una ricerca sul termine "Malocclusione" in PubMed abbia prodotto ben 33.309 articoli,<ref>Pubmed, ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=%22malocclusion%22 Malocclusion]''</ref> indicando la mancanza di un consenso terminologico uniforme sull'argomento. Tra questi articoli, alcuni possono fornire conclusioni di notevole rilevanza, come dimostra in modo eclatante il lavoro di Smaglyuk e colleghi. Questo studio particolarmente significativo esplora l'approccio interdisciplinare nella diagnosi delle malocclusioni:<ref name="Smaglyuk">{{cita libro  
  | autore = Smaglyuk LV
  | autore = Smaglyuk LV
  | autore2 = Voronkova HV
  | autore2 = Voronkova HV
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  }}</ref>{{q2|La diagnostica, le tattiche di trattamento e la prevenzione delle anomalie e delle deformazioni dento-facciali dovrebbero essere considerate nel contesto dell'integrità dell'organismo non formato del bambino, dell'interdipendenza della forma e delle funzioni dei suoi organi e sistemi}}
  }}</ref>{{q2|La diagnosi, le strategie di trattamento e la prevenzione delle anomalie e delle deformazioni dento-facciali dovrebbero essere approcciate considerando l'organismo nella sua interezza, specialmente nei bambini, dove la struttura fisica è ancora in fase di formazione. È essenziale riconoscere l'interconnessione tra forma e funzione dei vari organi e sistemi dell'organismo, poiché queste relazioni sono cruciali per elaborare un piano di trattamento efficace che rispetti e promuova lo sviluppo armonico del paziente.}}


Altro dato degno di nota è che se nello stesso 2019 Pubmed è stato interrogato sull'interdisciplinarietà nella diagnosi delle malocclusioni, il risultato è sceso drasticamente a soli quattro articoli.<ref>Pubmed, ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=interdisciplinary+diagnostics+of+malocclusions interdisciplinary diagnostics of malocclusions]''</ref>
Un altro dato rilevante emerge quando, sempre nel 2019, PubMed è stato consultato specificamente per l'interdisciplinarità nella diagnosi delle malocclusioni: i risultati sono drasticamente diminuiti, attestandosi a soli quattro articoli.<ref>Pubmed, ''[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=interdisciplinary+diagnostics+of+malocclusions interdisciplinary diagnostics of malocclusions]''</ref>
 
Questa osservazione sul tema "Malocclusione" sottolinea due punti critici: da un lato, evidenzia una crescente consapevolezza delle anomalie che potrebbero innescare la fase 4 del modello di Kuhn, suggerendo un momento di potenziale cambiamento paradigmatico. Dall'altro, segnala una biforcazione nelle scelte epistemiche riguardanti l'argomento: da una parte, la tendenza a generare Innovazioni Incrementali, come dimostrato dagli altri 33.309 articoli, e dall'altra, la propensione verso una nuova traiettoria gnoseologica che favorisce un'“Innovazione Paradigmatica”.
 
Per esplorare il concetto di "Innovazione Paradigmatica", considerato essenziale in questo contesto, iniziamo ponendoci una domanda specifica:
 
 
Altro dato degno di nota è che se nello stesso 2019 Pubmed è stato interrogato sull'interdisciplinarietà nella diagnosi delle malocclusioni, il risultato è sceso drasticamente a soli quattro articoli.


Queste premesse alla domanda "Malocclusione" indicano, da un lato, un'allerta su anomalie che tendono ad attivare la fase 4 di Kuhn e, dall'altro, una biforcazione nella scelta epistemica sull'argomento: quella che genera Innovazioni Incrementali (altri 33.309 articoli , forse) e un altro che predilige un nuovo percorso gnoseologico di “Innovazione Paradigmatica”.
Queste premesse alla domanda "Malocclusione" indicano, da un lato, un'allerta su anomalie che tendono ad attivare la fase 4 di Kuhn e, dall'altro, una biforcazione nella scelta epistemica sull'argomento: quella che genera Innovazioni Incrementali (altri 33.309 articoli , forse) e un altro che predilige un nuovo percorso gnoseologico di “Innovazione Paradigmatica”.
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{{qnq|Cosa significa "Malocclusione"?|}}
{{qnq|Cosa significa "Malocclusione"?|}}


Risponderemo a questa domanda riportando un caso clinico di evidente “malocclusione”.
Per rispondere alla domanda precedentemente posta, esaminiamo un caso clinico che esemplifica chiaramente la "malocclusione".


Il paziente presenta un'occlusione che gli ortodontisti chiamano "malocclusione" perché presenta un morso incrociato unilaterale posteriore e un morso aperto anteriore;<ref>{{cita libro  
Il caso riguarda un paziente che presenta un tipo di occlusione comunemente definito dagli ortodontisti come "malocclusione", caratterizzato da un morso incrociato unilaterale posteriore e un morso aperto anteriore;<ref>{{cita libro  
  | autore = Littlewood SJ
  | autore = Littlewood SJ
  | autore2 = Kandasamy S
  | autore2 = Kandasamy S
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  | DOI = 10.1111/adj.12475
  | DOI = 10.1111/adj.12475
  | OCLC =  
  | OCLC =  
  }}</ref> si tratta di una malocclusione che può essere trattata con una terapia ortodontica fissa ed eventualmente in combinazione con un intervento ortognatico.<ref>{{cita libro  
  }}</ref> queste condizioni rappresentano una forma di malocclusione che può essere efficacemente trattata attraverso l'uso di apparecchi ortodontici fissi, talvolta in combinazione con un intervento ortognatico se necessario.<ref>{{cita libro  
  | autore = Reichert I
  | autore = Reichert I
  | autore2 = Figel P
  | autore2 = Figel P
Line 438: Line 439:
  | DOI = 10.1007/s10006-013-0430-5
  | DOI = 10.1007/s10006-013-0430-5
  | OCLC =  
  | OCLC =  
  }}</ref> Il morso incrociato è un altro elemento di disturbo nell'occlusione normale a causa del quale è obbligatoriamente trattato insieme al morso aperto.<ref>{{cita libro  
  }}</ref>Il morso incrociato viene identificato come un'alterazione significativa dell'occlusione normale, che richiede un trattamento concomitante al morso aperto a causa della loro interrelazione funzionale..<ref>{{cita libro  
  | autore = Miamoto CB
  | autore = Miamoto CB
  | autore2 = Silva Marques L  
  | autore2 = Silva Marques L  
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  }}</ref>
  }}</ref>


È evidente che un osservatore con una mentalità deterministica di fronte a un fenomeno di così evidente incongruenza occlusale consideri il morso incrociato e il morso aperto la causa della malocclusione (causa/effetto) o viceversa; ed è altrettanto ovvio che l'osservatore consiglia un trattamento ortodontico per ripristinare una “Normocclusione”. Questo modo di ragionare significa che il modello (sistema masticatorio) è “normalizzato all'occlusione”; e se letto al contrario, significa che la discrepanza occlusale è causa di malocclusione e, quindi, di malattia dell'Apparato Masticatorio. (Figura 1a).
Diventa chiaro che un approccio deterministico alla diagnosi di tale evidente incongruenza occlusale potrebbe portare a considerare il morso incrociato e il morso aperto sia come cause che come effetti della malocclusione, suggerendo di conseguenza un intervento ortodontico per ripristinare una "Normocclusione". Questa modalità di pensiero presupporrebbe che il modello (il sistema masticatorio) debba essere "normalizzato" rispetto all'occlusione. Interpretato al contrario, ciò implicherebbe che la discrepanza occlusale sia la causa della malocclusione e, per estensione, di una patologia dell'Apparato Masticatorio. (Figura 1a).
 
Nel contesto di un caso clinico che evidenzia la presenza di malocclusione, con particolare attenzione al morso incrociato unilaterale posteriore e al morso aperto anteriore, emerge l'importanza del dialogo tra dentista e paziente. Questa conversazione informativa è cruciale non solo per condividere la diagnosi e le opzioni terapeutiche, ma anche per comprendere le preoccupazioni, le aspettative e i desideri del paziente. Ecco come potrebbe svolgersi tale dialogo:<blockquote>'''''Dentista:''' "Considerando la tua situazione di malocclusione, che include openbite e crossbite posteriore unilaterale, il trattamento è consigliato per migliorare sia l'estetica che la funzionalità masticatoria. Senza intervento, potresti riscontrare problemi futuri come il bruxismo, difficoltà nella deglutizione e potenziali questioni posturali."''


Ma sentiamo cosa dicono i due attori, il dentista e il paziente, nel dialogo informativo.<blockquote>''Il dentista dice al paziente che soffre di una grave malocclusione e che dovrebbe essere trattata per migliorarne l'estetica e la funzione masticatoria. La paziente, però, risponde fermamente: «Assolutamente no, non ho la minima idea di farlo, dottore, perché potrei avere anche un sorriso poco rappresentativo, ma mangio benissimo».''
'''''Paziente:''' "Assolutamente no, dottore. Non ho intenzione di intraprendere alcun trattamento. Potrò anche avere un sorriso non perfetto, ma la mia funzione masticatoria è ottima. Mangio senza problemi, quindi non vedo perché dovrei preoccuparmi."''
''La risposta del dentista è pronta, quindi il medico insiste dicendo: «ma hai una grave malocclusione con openbite e crossbite posteriore unilaterale, dovresti già avere problemi di bruxismo e di deglutizione, oltre che di postura».''


''Il paziente chiude il confronto in maniera decisa: «assolutamente falso: mastico molto bene, deglutisco molto bene e la notte russa molto per non macinare; inoltre sono uno sportivo e non ho nessun disturbo posturale».''</blockquote>Ora la conclusione resta molto critica perché potremmo trovarci di fronte ad un linguaggio verbale del paziente che è fuorviante perché non specifico e non risponde ad una dettagliata conoscenza fisiopatogenetica dello stato occlusale; oppure, paradossalmente, ci troviamo di fronte a un linguaggio macchina convertito in linguaggio verbale che garantisce l'integrità del sistema. A questo punto la situazione è davvero imbarazzante perché né il paziente né l'osservatore (dentista) potranno dire con certezza che il Sistema è in uno stato di “Malocclusione”.
'''''Dentista:''' "Capisco che ti senti a tuo agio con la tua attuale condizione masticatoria. Tuttavia, è importante considerare che alcuni problemi potrebbero non essere immediatamente evidenti, ma potrebbero manifestarsi nel tempo, influenzando non solo la salute orale ma anche il benessere generale."''


È proprio in questo momento che si ricorda la critica dell'American Statistician Association intitolata “Statistical inference in the 21st century: A World Beyond p <0.05”, che esorta il ricercatore ad accettare l'incertezza, ad essere sensibile, riflessivo, aperto e modesto nel suo affermazioni:<ref name="wasser" /> che sostanzialmente si traduce in una ricerca di interdisciplinarità.
'''''Paziente:''' "Apprezzo la tua preoccupazione, dottore, ma davvero, non ho problemi a masticare o a deglutire. E per quanto riguarda il bruxismo o le questioni posturali, non ne soffro. Sono anche molto attivo fisicamente. Per me, sottopormi a un trattamento che non sento necessario sarebbe eccessivo."''


L'interdisciplinarità, infatti, potrebbe rispondere a una domanda così complessa; ma è comunque necessario interpretare il fenomeno biologico della ““Malocclusion”” con una forma mentis stocastica di cui parleremo in dettaglio più avanti.
'''''Dentista:''' "Comprendo la tua posizione. È fondamentale che tu ti senta a tuo agio con qualsiasi decisione venga presa riguardo alla tua salute. Il mio compito è informarti sulle potenziali implicazioni a lungo termine e sulle opzioni di trattamento disponibili. Se mai dovessi cambiare idea o avessi bisogno di ulteriori informazioni, sappi che sono qui per aiutarti."''</blockquote>La situazione diventa particolarmente critica quando consideriamo il linguaggio verbale del paziente riguardo alla sua funzionalità masticatoria. Questo può essere fuorviante, in quanto potrebbe non riflettere una conoscenza dettagliata della fisiopatogenesi dello stato occlusale. Al contrario, potrebbe paradossalmente indicare un sistema integro, se interpretato attraverso un "linguaggio macchina" convertito in termini verbali. In questa impasse, né il paziente né l'osservatore (dentista) possono affermare con certezza la presenza di una "Malocclusione" effettiva.
In questo contesto, il richiamo alla critica dell'American Statistician Association intitolata "Statistical inference in the 21st century: A World Beyond p < 0.05"<ref name="wasser" /> diventa rilevante, poiché invita il ricercatore a navigare l'incertezza con sensibilità, riflessività, apertura e modestia nelle affermazioni. Questa posizione apre la strada all'interdisciplinarità come chiave per affrontare questioni così complesse.


Un osservatore stocastico può osservare che esiste una bassa probabilità che il paziente, al momento <math>T_n </math>, sia in uno stato di malattia occlusale, poiché il linguaggio naturale del paziente indica una salute psicofisica ideale; conclude poi che la discrepanza occlusale non potrebbe essere causa di disturbo funzionale neuromuscolare e psicofisico. In questo caso, quindi, il Sistema Masticatorio non solo può essere normalizzato alla sola occlusione, ma è necessario anche un modello più complesso, quindi deve essere normalizzato al Sistema Nervoso Trigemino. Al paziente è stata quindi sottoposta una serie di test elettrofisiologici del trigemino per valutare l'integrità del suo Sistema Nervoso Trigemino in queste condizioni cliniche di “malocclusione”.
L'approccio interdisciplinare diventa cruciale nell'interpretare il fenomeno biologico della "Malocclusione" attraverso una mentalità stocastica, che verrà esplorata più avanti in dettaglio.


Possiamo notare le seguenti risposte elettrofisiologiche trigeminali motorie che riportiamo direttamente nelle figure 1b, 1c e 1d (con spiegazione nella didascalia, per semplificare la discussione). Questi test e la loro descrizione ormai dovrebbero essere considerati solo come “Razionale Concettuale” associata alla domanda “Malocclusione”; in seguito verranno ampiamente descritti e la loro analisi dettagliata nei capitoli specifici. Si può già notare in questo primo approccio descrittivo del fenomeno masticatorio che vi è un'evidente discrepanza tra lo stato occlusale (che in un primo momento sosterrebbe l'ortodossia dell'ortodonzia classica nel considerarlo come “Stato malocclusivo”) ed i dati neurofisiologici che indicano perfetta sincronizzazione e simmetria dei riflessi trigeminali.
Un osservatore stocastico potrebbe notare che, al tempo <math>T_n </math>, vi è una bassa probabilità che il paziente sia in uno stato di malattia occlusale, data la sua espressione di ottimale benessere psicofisico. Ciò porta alla conclusione che la discrepanza occlusale non necessariamente comporta un disturbo funzionale neuromuscolare e psicofisico. Pertanto, il sistema masticatorio non dovrebbe essere normalizzato esclusivamente all'occlusione, ma richiede una comprensione più ampia che include il Sistema Nervoso Trigeminale.


Per valutare l'integrità del Sistema Nervoso Trigeminale del paziente in presenza di "malocclusione", sono stati effettuati test elettrofisiologici specifici. I risultati di questi test, mostrati nelle figure 1b, 1c e 1d (con spiegazioni nelle didascalie), dovrebbero essere interpretati come un "Razionale Concettuale" nell'ambito della questione "Malocclusione". Questi dati introduttivi svelano un'apparente discrepanza tra lo stato occlusale, che tradizionalmente potrebbe essere considerato patologico, e i dati neurofisiologici che dimostrano una perfetta sincronizzazione e simmetria dei riflessi trigeminali.




<gallery mode="slideshow">
<gallery mode="slideshow">
File:Bilateral Electric Transcranial Stimulation.jpg|'''Figura 1b:''' Potenziale evocato dal motorio da stimolazione elettrica transcraniale delle radici del trigemino. Notare la simmetria strutturale calcolata dall'ampiezza picco-picco sui masseteri destro e sinistro.
File:Bilateral Electric Transcranial Stimulation.jpg|'''Figura 1b:''' La Figura 1b mostra i risultati di un test di potenziale evocato motorio ottenuto attraverso la stimolazione elettrica transcranica delle radici del nervo trigemino. L'attenzione è rivolta alla simmetria strutturale, che è stata calcolata confrontando l'ampiezza picco-picco dei potenziali evocati nei muscoli masseteri destro e sinistro.
File:Jaw Jerk .jpg|'''Figura 1c:''' Riflesso mandibolare evocato dalla percussione del mento attraverso un martello neurologico piezoelettrico.Si noti la simmetria funzionale calcolata dall'ampiezza picco-picco sui masseteri destro e sinistro.
File:Jaw Jerk .jpg|'''Figura 1c:''' Questa figura mostra il riflesso mandibolare evocato dalla percussione del mento con un martello neurologico piezoelettrico. Anche in questo caso, ciò che colpisce è la simmetria funzionale osservata, evidenziata dall'analisi dell'ampiezza picco-picco nei muscoli masseteri destro e sinistro. La simmetria funzionale in una condizione di malocclusione suggerisce che le risposte riflessive del sistema masticatorio possono rimanere efficacemente bilanciate, nonostante le discrepanze occlusali. Questo rafforza ulteriormente l'argomento che una diagnosi di malocclusione non si traduce necessariamente in disfunzioni neuromuscolari manifeste, e che l'integrità del sistema masticatorio può essere mantenuta.
File:Mechanic Silent Period.jpg|'''Figura 1d:''' Periodo silenzioso meccanico evocato dalla percussione del mento attraverso un martello neurologico innescato. Si noti la simmetria funzionale calcolata sull'area integrale dei masseteri destro e sinistro.
File:Mechanic Silent Period.jpg|'''Figura 1d:''' Illustra il periodo silenzioso meccanico evocato mediante percussione del mento con un martello neurologico innescato. Questo tipo di misurazione si concentra sull'area integrale dei muscoli masseteri destro e sinistro, e ciò che emerge in modo evidente è la simmetria funzionale tra i due lati. La presenza di questa simmetria sottolinea che, nonostante la condizione di malocclusione, le dinamiche neuromuscolari, specificamente in termini di inibizione riflessa dopo la stimolazione, sono mantenute in un equilibrio bilanciato.
</gallery>Questi risultati sono da attribuire tutt'altro che ad una "malocclusione": siamo ovviamente di fronte ad un errore del logica di Linguaggio medico, in questo caso infatti è più appropriato parlare di...
</gallery>Attraverso l'esame di questi dati elettrofisiologici – le figure 1b, 1c, e ora la 1d – emerge un quadro che sfida le interpretazioni convenzionali della malocclusione e le sue implicazioni cliniche. La simmetria funzionale osservata in queste misurazioni indica che l'approccio alla diagnosi e al trattamento delle malocclusioni potrebbe beneficiare significativamente di una valutazione più ampia, che include l'analisi dettagliata della funzione neuromuscolare. Questi risultati enfatizzano l'importanza di un modello diagnostico e terapeutico interdisciplinare e integrato, che vada oltre la semplice correzione delle discrepanze occlusali per includere la valutazione complessiva del benessere del sistema masticatorio e, per estensione, del paziente.


{{qnq|Dismorfismi occlusali e non Malocclusione |....che, come vedremo poco più avanti, è tutta un'altra cosa}}
{{qnq|Dismorfismi occlusali e non Malocclusione |....che, come vedremo poco più avanti, è tutta un'altra cosa}}


==Conclusione==
==Conclusione==
Prima ancora di trarre conclusioni, occorre fare chiarezza concettuale su alcuni punti fondamentali che ovviamente verranno trattati in dettaglio nei capitoli specifici di Masticationpedia.
Prima di procedere con qualsiasi conclusione, è cruciale chiarire alcuni concetti fondamentali che verranno esplorati in maggior dettaglio nei capitoli specifici di Masticationpedia.


Il Sistema Masticatorio va considerato come un “'''Sistema Complesso'''”,<ref>''[[wikipedia:Complex system|Complex system]]'' <!--123-->in [https://en.wikipedia.org/wiki/ Wikipedia]</ref> non come un Sistema Biomeccanico focalizzato esclusivamente sull'occlusione dentale, perché in questo senso l'”Occlusione” non è altro che un sottoinsieme del Sistema Complesso che interagisce con gli altri sottoinsiemi, come recettori parodontali, fusi neuromuscolari, reclutamento di unità motorie, sistema nervoso centrale, articolazione temporo-mandibolare, ecc., per dare forma ad un “Comportamento Emergente”, quello masticatorio.
Il sistema masticatorio dovrebbe essere interpretato come un "Sistema Complesso",<ref>''[[wikipedia:Complex system|Complex system]]'' <!--123-->in [https://en.wikipedia.org/wiki/ Wikipedia]</ref>anziché essere ridotto a un semplice meccanismo biomeccanico focalizzato esclusivamente sull'occlusione dentale. In questa prospettiva, l'occlusione rappresenta solamente uno dei numerosi sottoinsiemi che operano all'interno di un contesto più ampio. Questi sottoinsiemi includono i recettori parodontali, i fusi neuromuscolari, il reclutamento delle unità motorie, il sistema nervoso centrale e l'articolazione temporo-mandibolare. L'interazione tra questi componenti dà origine a ciò che possiamo definire un "Comportamento Emergente", specificatamente il comportamento masticatorio.


La particolarità di questo concetto è che non è possibile interpretare o prevedere il “Comportamento Emergente” di un Sistema estraendo dati oggettivi da un singolo sottoinsieme. Occorre invece quantificare l'integrità del Sistema nella sua interezza, e solo allora si può tentare una segmentazione dell'insieme per fare una descrizione analitica del nodo stesso. Ci sono movimenti intellettuali e scientifici molto importanti che si occupano di questo problema; a questo proposito mi viene in mente lo straordinario lavoro del Prof. Kazem Sadegh-Zadeh: Handbook of Analytic Philosophy of Medicine.<ref>{{cita libro  
Questa nozione implica che non si possa interpretare o prevedere il comportamento emergente del sistema basandosi esclusivamente su dati oggettivi estratti da un singolo sottoinsieme. È necessario, invece, valutare l'integrità del sistema nella sua totalità prima di poter procedere con una segmentazione analitica per una descrizione dettagliata. Esistono significativi movimenti intellettuali e scientifici che affrontano questa sfida. Un esempio notevole è rappresentato dal lavoro di Kazem Sadegh-Zadeh, "Handbook of Analytic Philosophy of Medicine".<ref>{{cita libro  
  | autore = Sadegh-Zadeh Kazem
  | autore = Sadegh-Zadeh Kazem
  | titolo = Handbook of Analytic Philosophy of Medicine
  | titolo = Handbook of Analytic Philosophy of Medicine
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Nel caso presentato, la questione viene risolta nella seguente logica linguistica:
Alla luce di queste considerazioni, la discussione sul caso in esame si articola secondo la seguente logica linguistica: i vari sottoinsiemi del sistema masticatorio, quali denti, occlusione, articolazioni temporo-mandibolari e muscoli, mostrano una "Coerenza" con il Sistema Nervoso Trigemino Centrale (come illustrato nelle figure 1b, 1c e 1d). Di conseguenza, l'uso del termine "Malocclusione" risulta inadeguato; sarebbe più appropriato parlare di "Dismorfismo occlusale".


I sottoinsiemi del Sistema Masticatorio (denti, occlusione, articolazioni temporo-mandibolari, muscoli, ecc.) sono in uno stato di “Coerenza” con il Sistema Nervoso Trigemino Centrale (vedi figure 1b, 1c e 1d), quindi il termine “Malocclusione” non può essere utilizzato, si dovrebbe invece considerare la frase “Dismorfismo occlusale”.
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:{{q2|Ciò non significa abolire le cure riabilitative protesiche, ortodontiche e ortognatiche masticatorie: al contrario, questa forma mentis tende a restituire le conoscenze mediche alle discipline riabilitative odontoiatriche, oltre ad offrire un'alternativa al riduzionismo scientifico che converge in un'interpretazione deterministica del fenomeno biologico .|}}


Andare oltre i perimetri specialistici delle discipline, come precedentemente riportato sull'interdisciplinarietà, aiuta ad ampliare i modelli diagnostici e terapeutici come si può notare nel [[OrthoNeuroGnathodontics on 2° Class patient|Clinical case]]  in cui viene riportato un paziente trattato con la metodica OrthoNeuroGnathodontic.
:{{q2|La proposizione di considerare il sistema masticatorio come un "Sistema Complesso" non implica la negazione delle terapie riabilitative esistenti, come quelle protesiche, ortodontiche e ortognatiche, destinate a correggere le disfunzioni masticatorie. Al contrario, questo approccio innovativo mira a reintegrare e arricchire le conoscenze mediche nelle discipline odontoiatriche riabilitative, fornendo una prospettiva alternativa al riduzionismo scientifico che tende a interpretare i fenomeni biologici in maniera eccessivamente deterministica.|}}


In questo modo si presenta una visione d'insieme dell'intero Sistema Masticatorio al fine di riunire le componenti estetiche e funzionale-neurofisiologiche per determinare la “Stabilità Occlusale” ed evitare le “Recidive”, soprattutto nei trattamenti ortodontici e ortognatici.<ref>{{cita libro  
Adottare una visione che supera i limiti delle singole specializzazioni, come evidenziato nell'importanza dell'interdisciplinarità, è cruciale per arricchire i modelli diagnostici e terapeutici in odontoiatria. Questo approccio è esemplificato nel caso clinico di un paziente trattato con la metodologia OrthoNeuroGnathodontic, che offre una panoramica integrata del sistema masticatorio, combinando aspetti estetici e funzionali-neurofisiologici. Questo modello interdisciplinare mira a raggiungere la "Stabilità Occlusale" e a prevenire le "Recidive", particolarmente rilevanti nei trattamenti ortodontici e ortognatici..<ref>{{cita libro  
  | autore = Al-Moraissi EA
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  | autore2 = Wolford LM
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Questi sono solo alcuni degli argomenti che verranno ampiamente trattati sia in questo capitolo che in quella che chiamiamo “Scienza Straordinaria”. Intanto, in un doveroso diversivo il nostro colorito amico Linus Sapiens, l'omino giallo a sinistra, ci chiede:
Questa prospettiva non mira a eliminare le pratiche riabilitative esistenti ma, al contrario, vuole arricchire e restituire valore alle discipline riabilitative odontoiatriche, offrendo allo stesso tempo un'alternativa alla visione riduzionistica che spesso domina l'interpretazione dei fenomeni biologici. In questo contesto, si introduce una "Scienza Straordinaria", che si avvale dell'interdisciplinarità per espandere i confini della conoscenza e della pratica medica.
 
Nel frattempo, ci prendiamo una pausa riflessiva grazie a una domanda provocatoria dal nostro curioso compagno, Linus Sapiens, l'omino giallo posizionato a sinistra. Questa interazione allegorica ci invita a considerare la complessità del sistema masticatorio con un senso di meraviglia e curiosità, sottolineando l'importanza di rimanere aperti a nuove prospettive e soluzioni innovative nel campo dell'odontoiatria.
 


{{q4|Cosa intendiamo per “Sistemi Complessi” quando parliamo di funzioni masticatorie?|Domanda non banale, iniziamo a parlare, allora, di [[the logic of medical language]]}}
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Revision as of 16:50, 23 March 2024

Introduzione

Riassunto

L'introduzione di Masticationpedia offre un'analisi profonda e complessa su temi che abbracciano l'evoluzione della scienza, focalizzandosi in particolare sulla medicina e l'odontoiatria. Si inizia esaminando la trasformazione epistemologica della scienza attraverso le lenti dei paradigmi di Kuhn, con particolare enfasi sull'importanza dei cambiamenti paradigmatici che la scienza, inclusa l'odontoiatria, ha sperimentato e continua a sperimentare.

Il documento delinea le fasi di cambiamento paradigmatico proposte da Kuhn, applicandole al campo dell'odontoiatria, dove si evidenzia una crisi paradigmatica che richiama alla necessità di un'evoluzione verso nuovi paradigmi, specialmente nella riabilitazione masticatoria. La discussione si estende all'epistemologia, considerando come la scienza acquisisca conoscenze e affronti il problema della verificabilità delle teorie scientifiche. Viene posto un accento critico sull'uso e sull'interpretazione del valore P nelle statistiche scientifiche, evidenziando il dibattito in corso sulla sua affidabilità come indicatore.

Il testo sottolinea fortemente il ruolo cruciale della ricerca interdisciplinare, proponendo l'uso di "impalcature metacognitive" per superare le difficoltà comunicative tra discipline diverse. Viene proposto un approccio olistico e interdisciplinare alla comprensione dei disturbi masticatori, in particolare della malocclusione, che viene esplorata non solo dal punto di vista ortodontico tradizionale ma anche attraverso una lente più ampia che considera il sistema masticatorio nel suo complesso.

Attraverso l'esaminazione di un caso di studio clinico, si mette in discussione l'interpretazione tradizionale della malocclusione, suggerendo che la comprensione della malocclusione richieda una visione che consideri la complessità del sistema masticatorio e la sua interazione con il sistema nervoso. L'introduzione termina evidenziando l'importanza delle innovazioni paradigmatiche che vanno oltre i miglioramenti incrementali, per abbracciare un cambiamento di pensiero che influenzi profondamente la scienza masticatoria.

Questo approccio rappresenta un invito a superare i limiti delle convenzioni odontoiatriche tradizionali, proponendo un modello di comprensione e trattamento dei disturbi masticatori che sia veramente interdisciplinare, basato su principi di scienza aperta e inclusiva, orientata verso l'accettazione dell'incertezza e la valutazione olistica del paziente. 

Masticationpedia
Article by  Gianni Frisardi

 

Ab ovo[1]

Prima di immergerci nell'analisi di Masticationpedia, è necessario introdurre alcune considerazioni preliminari. Queste concernono, in particolare, due dimensioni fondamentali - sociale, scientifica e clinica - proprie dell'era attuale e di quella immediatamente precedente.

Le fasi del cambiamento di paradigma secondo Thomas Kuhn

Nel corso del secolo scorso, si è osservata un'impennata esponenziale nelle "Innovazioni" tecnologiche e metodologiche, specialmente nel settore dell'odontoiatria.[2] Questi avanzamenti hanno notevolmente influenzato le strategie decisionali, le opinioni, le scuole di pensiero e gli assiomi, mirando esplicitamente al miglioramento della qualità della vita, come evidenziato nella "Scienza dell'esposizione nel XXI secolo".[3] Tuttavia, questa crescita esponenziale nasconde, implicitamente, delle ambiguità concettuali - o, in termini pratici, "effetti collaterali" - che, seppur talvolta sottovalutati, hanno il potere di sfidare alcune certezze scientifiche, rendendole meno ferree e più soggette a probabilità.[4] Gli aspetti sensibili della realtà sociale, scientifica e clinica attuale, che possono apparire in contrasto, si riveleranno, al termine di questa lettura, complementari; si tratta del "Progresso della scienza" secondo l'interpretazione di Kuhn e dell'"Epistemologia".
The phases of paradigm change according to Thomas Kuhn
Nell'analizzare il progresso della scienza, Thomas Kuhn, nella sua opera più celebre, sostiene che la scienza si sviluppa attraverso cicli distinti, i quali riflettono le sue dinamiche operative.[5][6]

Kuhn avanza l'idea che la scienza si strutturi attorno a paradigmi e stabilisce una demarcazione netta tra scienza e pseudoscienza, basata sulla presenza di un paradigma condiviso. Per lui, l'evoluzione del progresso scientifico si manifesta come una curva continua, interrotta, però, da discontinuità rappresentate dai cambi di paradigma.

Assumendosi il ruolo di abile risolutore di problemi, lo scienziato si impegna nella risoluzione di queste anomalie. Questi momenti di discontinuità, o rivoluzioni scientifiche, si verificano quando il paradigma esistente non riesce più a interpretare adeguatamente le nuove anomalie, spingendo così la comunità scientifica verso l'esplorazione e l'eventuale adozione di nuovi paradigmi che meglio si allineano alle osservazioni emergenti.

Le fasi di Kuhn in Odontoiatria

Thomas Kuhn individua nell'evoluzione di un paradigma scientifico cinque fasi distintive, un processo che riveste un'importanza cruciale per Masticationpedia. Per rimanere in linea con gli obiettivi del progetto, ci concentreremo sulla descrizione delle tre fasi più significative, come delineate nell'indice del libro:






  • Fase 2: ovvero la Scienza Normale

Ad esempio, nella seconda fase dei paradigmi di Kuhn, denominata "Scienza normale", gli scienziati sono considerati risolutori di problemi impegnati a rafforzare la corrispondenza tra il paradigma e la realtà naturale. Tale fase si fonda su un insieme di principi fondamentali stabiliti dal paradigma stesso, i quali non sono soggetti a contestazione, ma vengono, al contrario, utilizzati per definire le linee guida dei futuri progetti di ricerca. Durante questa fase si procede allo sviluppo degli strumenti di misurazione necessari per condurre esperimenti e si produce la maggior parte della letteratura scientifica. I risultati ottenuti in questa fase contribuiscono significativamente all'avanzamento della conoscenza scientifica. Nella scienza normale si verificano sia successi che insuccessi; questi ultimi sono identificati da Kuhn come "anomalie", ovvero eventi che contraddicono il paradigma vigente.

 
  • Fase 4, ovvero la Crisi del paradigma

In risposta alla crisi, si assisterà alla formazione di diversi nuovi paradigmi in questo periodo. Questi paradigmi emergenti, pertanto, non si origineranno dai successi della teoria precedente, bensì dal rifiuto dei modelli consolidati del paradigma dominante. Proseguendo lungo questa linea, Masticationpedia dedicherà attenzione alla crisi del paradigma riabilitativo masticatorio, attraverso la revisione di teorie, teoremi, assiomi, correnti di pensiero e criteri diagnostici di ricerca. Successivamente, l'attenzione si sposterà sulla quinta fase.

 
  • Fase 5, o Rivoluzione Scientifica

La fase 5 è caratterizzata dalla rivoluzione scientifica. Durante il periodo di attività scientifiche straordinarie, si svilupperà un dibattito all'interno della comunità scientifica su quale nuovo paradigma adottare. Tuttavia, il paradigma che prevarrà non sarà necessariamente quello più "vero" o più efficiente, ma piuttosto quello che riuscirà a suscitare l'interesse di un numero adeguato di scienziati e a guadagnarsi la fiducia della comunità. Secondo Kuhn, i paradigmi in competizione non hanno nulla in comune, nemmeno le fondamenta, rendendoli quindi "incommensurabili". La scelta del paradigma, come menzionato, avviene su basi socio-psicologiche o biologiche, con i giovani scienziati che sostituiscono i più anziani. Questa battaglia tra paradigmi risolverà la crisi, sarà nominato il nuovo paradigma, e la scienza tornerà alla Fase 1. Seguendo lo stesso principio della Fase 4, Masticationpedia introdurrà, nel capitolo denominato "Scienze straordinarie", un nuovo modello paradigmatico nel campo della riabilitazione del Sistema Masticatorio, esaminandone i principi, le motivazioni, le esperienze cliniche scientifiche e, in particolare, un cambiamento radicale nell'ambito della diagnostica medica. Questo cambiamento si fonda essenzialmente sull'"Inferenza di Sistema", anziché sull'inferenza basata sui sintomi, attribuendo un'importanza primaria all'oggettività dei dati.

È quasi scontato che la filosofia scientifica di Kuhn dia priorità alla disciplina, poiché un'anomalia all'interno del paradigma genetico sarà più facilmente riconosciuta da un genetista piuttosto che da un neurofisiologo. Questo concetto, tuttavia, sembra contraddire l'evoluzione epistemologica della Scienza, rendendo quindi opportuno un'analisi dettagliata di tale apparente discrepanza.

Epistemologia

Il cigno nero simboleggia uno dei problemi storici dell'epistemologia: se tutti i cigni che abbiamo visto finora sono bianchi, possiamo decidere che tutti i cigni sono bianchi?Davvero?
Black Swan (Cygnus atratus) RWD.jpg
 
Duck-Rabbit illusion.jpg
Kuhn ha usato l'illusione ottica per dimostrare come un cambio di paradigma possa indurre una persona a vedere le stesse informazioni in un modo completamente diverso: quale animale è quello qui a parte?Sicuro?


L'epistemologia (dal greco ἐπιστήμη, epistème, che significa "conoscenza certa" o "scienza", e λόγος, logos, "discorso") rappresenta quella branca della filosofia dedicata allo studio delle condizioni necessarie per acquisire conoscenza scientifica e dei metodi attraverso i quali tale conoscenza può essere raggiunta.[7] Questo termine si riferisce specificamente a quella sezione della gnoseologia che indaga sui fondamenti, sulla validità e sui limiti della conoscenza scientifica. Nei paesi anglofoni, il concetto di epistemologia è comunemente impiegato quasi come sinonimo di gnoseologia o teoria della conoscenza, ovvero la disciplina che esamina lo studio della conoscenza in generale.

È importante sottolineare che il problema centrale dell'epistemologia, oggi come ai tempi di Hume, è la questione della verificabilità.[8][9]

Il paradosso di Hempel sostiene che l'osservazione di ogni cigno bianco[10] fornisce supporto all'affermazione che tutti i corvi sono neri; in altre parole, ogni esempio che non contraddice la teoria ne conferma una parte.

Secondo il criterio della falsificabilità, nessuna teoria può essere considerata definitivamente vera, in quanto, sebbene esista solo un numero finito di esperimenti che possono confermarla, teoricamente vi è un numero infinito di esperimenti che potrebbero confutarla..[11]
«Ma non è tutto così ovvio....»


...il concetto di epistemologia si evolve continuamente attraverso nuove applicazioni, analogamente a quanto avviene in medicina. quiTemplate:Rosso fine

  • :
    In medicina, ad esempio, per confermare un esperimento o per validare una serie di dati raccolti tramite strumenti di laboratorio o rilievi, si fa affidamento sull'"Inferenza Statistica", ed in particolare su un noto valore chiamato "test di significatività" (P-value). Tuttavia, anche questo concetto, ormai radicato nella prassi dei ricercatori, è messo in discussione. Un recente studio ha focalizzato l'attenzione su una campagna condotta sulla rivista "Nature" contro l'uso del "test di significatività".[12] Con oltre 800 firmatari, tra cui eminenti scienziati, questa campagna può essere vista come un importante punto di svolta e una "Rivoluzione Silenziosa" nel campo della statistica, toccando aspetti logici ed epistemologici..[13][14][15] La critica è rivolta alle analisi statistiche troppo semplificate, ancora presenti in numerose pubblicazioni. Questo ha stimolato un dibattito, sponsorizzato dall'American Statistical Association, che ha portato alla creazione di un numero speciale di "The American Statistician Association" intitolato "Statistical Inference in the 21st Century: A World Beyond p < 0.05", contenente 43 articoli da statistici proiettati verso il futuro[16]. Questo numero speciale propone nuovi modi per comunicare l'importanza dei risultati di ricerca al di là della soglia arbitraria di un valore P e offre linee guida per una ricerca che accetti l'incertezza, sia riflessiva, aperta e modesta nelle affermazioni.[16] Il futuro rivelerà se questi tentativi di fornire un supporto statistico più solido alla scienza, oltre i tradizionali test di significatività, troveranno riscontro nelle pubblicazioni future.[17] Questa evoluzione è in linea con il concetto di progresso scientifico secondo Kuhn, riflettendo una rielaborazione di alcuni contenuti statistici descrittivi all'interno della disciplina.
  • Interdisciplinarità:
    Nel campo della politica scientifica, è universalmente riconosciuto che la soluzione di problemi basati sulla scienza richieda un approccio di ricerca interdisciplinare (IDR), come evidenziato dal progetto Horizon 2020 dell'Unione Europea.[18] Recenti studi hanno esplorato le ragioni delle difficoltà cognitive ed epistemiche che i ricercatori incontrano nella conduzione dell'IDR. Una causa identificata è il declino dell'interesse filosofico verso l'epistemologia dell'IDR, attribuito al dominante "Paradigma fisico della scienza". Questo paradigma limita il riconoscimento dei significativi sviluppi nell'IDR, sia nel contesto della filosofia della scienza sia nella pratica della ricerca stessa. In risposta, è stato proposto un paradigma filosofico alternativo, denominato "Paradigma ingegneristico della scienza", che offre prospettive filosofiche alternative su aspetti fondamentali quali lo scopo della scienza, la natura della conoscenza, i criteri epistemici e pragmatici per l'accettazione della conoscenza, e il ruolo degli strumenti tecnologici. Di conseguenza, si evidenzia la necessità per i ricercatori di avvalersi di strutture di supporto metacognitive, dette scaffold metacognitivi, per facilitare l'analisi e la ricostruzione dei processi con cui la conoscenza viene costruita attraverso le diverse discipline. Nell'ambito dell'IDR, tali scaffold metacognitivi sono essenziali per promuovere una comunicazione efficace tra le discipline, permettendo agli studiosi di analizzare e articolare come ciascuna disciplina contribuisca alla costruzione della conoscenza.[19][20]

P-value vs Interdisciplinarità

Una visione superficiale potrebbe suggerire che l'evoluzione epistemica della scienza sia segnata da un'apparente contrapposizione tra gli aspetti della disciplinarietà, evidenziati dal "Paradigma della Fisica della Scienza" (che mette in luce le anomalie), e quelli interdisciplinari, rappresentati dal "Paradigma ingegneristico della Scienza" (e il relativo concetto di scaffold metacognitivo). Tuttavia, come verrà esplorato in questo capitolo, queste due prospettive non sono in realtà in conflitto; al contrario, si dimostrano essere complementari, poiché entrambe contribuiscono alla generazione di un'"Innovazione Paradigmatica" senza alcuna forma di conflittualità.

Si potrebbe quindi arguire che le "Innovazioni" rappresentino di per sé dei "Progressi della scienza", come illustrato nell'articolo "Basi scientifiche dell'odontoiatria" di Yegane Guven. Questo lavoro esplora l'impatto delle rivoluzioni biologiche e digitali sull'educazione e sulla pratica clinica quotidiana in odontoiatria, trattando argomenti quali l'odontoiatria rigenerativa personalizzata, le nanotecnologie, le simulazioni di realtà virtuale, le informazioni genomiche e la ricerca sulle cellule staminali.[21] Sebbene le innovazioni citate siano di natura tecnologica e metodologica, è cruciale riconoscere che il vero progresso scientifico non avviene esclusivamente attraverso "Innovazioni Incrementali" o "Innovazioni Radicali", ma si realizza fondamentalmente tramite le "Innovazioni Paradigmatiche".

Nel senso più stretto del termine, le "Innovazioni Paradigmatiche" sono un cambiamento nel pensiero e nella consapevolezza che si diffonde attraverso tutta l'umanità, influenzando diversi strati sociali, dalla rivoluzione copernicana alla recente tendenza di approcciare i fenomeni biologici con un metodo stocastico.[22]

Questo contesto epistemologico, che comprende iniziative come i Criteri Diagnostici di Ricerca per i Disturbi Temporomandibolari (RDC/DTM), l'Evidence Based Medicine e altri, viene ulteriormente esplorato nel progetto Masticationpedia. Quest'ultimo si propone di mettere in luce le dinamiche e le dialettiche dei progressi nella scienza delle riabilitazioni masticatorie, evidenziando le anomalie che stimolano un cambiamento di pensiero e, conseguentemente, un'"Innovazione Paradigmatica".

Prima di procedere, potrebbe essere opportuno osservare un caso molto concreto e significativo.

Malocclusione

"Malocclusione" deriva dal latino "malum", che significa "cattivo" o "sbagliato", e si riferisce letteralmente a una chiusura inappropriata dei denti.[23]La nozione di "chiusura" può sembrare intuitiva, tuttavia, l'aggettivo "cattivo" richiede una considerazione attenta, poiché la sua applicazione nel contesto medico è meno ovvia di quanto possa apparire.

Per avvicinarci a una comprensione del termine, questa introduzione pone una domanda apparentemente semplice ma profondamente complessa, che a sua volta solleva una serie di interrogativi correlati nel campo della riabilitazione masticatoria e, più specificatamente, nelle discipline ortodontiche: che cosa si intende esattamente per "Malocclusione"? È interessante notare come, nel 2019, una ricerca sul termine "Malocclusione" in PubMed abbia prodotto ben 33.309 articoli,[24] indicando la mancanza di un consenso terminologico uniforme sull'argomento. Tra questi articoli, alcuni possono fornire conclusioni di notevole rilevanza, come dimostra in modo eclatante il lavoro di Smaglyuk e colleghi. Questo studio particolarmente significativo esplora l'approccio interdisciplinare nella diagnosi delle malocclusioni:[25]
«La diagnosi, le strategie di trattamento e la prevenzione delle anomalie e delle deformazioni dento-facciali dovrebbero essere approcciate considerando l'organismo nella sua interezza, specialmente nei bambini, dove la struttura fisica è ancora in fase di formazione. È essenziale riconoscere l'interconnessione tra forma e funzione dei vari organi e sistemi dell'organismo, poiché queste relazioni sono cruciali per elaborare un piano di trattamento efficace che rispetti e promuova lo sviluppo armonico del paziente.»

Un altro dato rilevante emerge quando, sempre nel 2019, PubMed è stato consultato specificamente per l'interdisciplinarità nella diagnosi delle malocclusioni: i risultati sono drasticamente diminuiti, attestandosi a soli quattro articoli.[26]

Questa osservazione sul tema "Malocclusione" sottolinea due punti critici: da un lato, evidenzia una crescente consapevolezza delle anomalie che potrebbero innescare la fase 4 del modello di Kuhn, suggerendo un momento di potenziale cambiamento paradigmatico. Dall'altro, segnala una biforcazione nelle scelte epistemiche riguardanti l'argomento: da una parte, la tendenza a generare Innovazioni Incrementali, come dimostrato dagli altri 33.309 articoli, e dall'altra, la propensione verso una nuova traiettoria gnoseologica che favorisce un'“Innovazione Paradigmatica”.

Per esplorare il concetto di "Innovazione Paradigmatica", considerato essenziale in questo contesto, iniziamo ponendoci una domanda specifica:


Altro dato degno di nota è che se nello stesso 2019 Pubmed è stato interrogato sull'interdisciplinarietà nella diagnosi delle malocclusioni, il risultato è sceso drasticamente a soli quattro articoli.

Queste premesse alla domanda "Malocclusione" indicano, da un lato, un'allerta su anomalie che tendono ad attivare la fase 4 di Kuhn e, dall'altro, una biforcazione nella scelta epistemica sull'argomento: quella che genera Innovazioni Incrementali (altri 33.309 articoli , forse) e un altro che predilige un nuovo percorso gnoseologico di “Innovazione Paradigmatica”.

Proviamo ad avvicinarci a parte del concetto che considera essenziale l'"Innovazione Paradigmatica", chiedendoci ad esempio:

Figura 1a: Paziente con malocclusione, morso aperto e morso incrociato posteriore destro che in termini riabilitativi dovrebbe essere trattato con terapia ortodontica e/o chirurgia ortognatica.

Cosa significa "Malocclusione"?

Per rispondere alla domanda precedentemente posta, esaminiamo un caso clinico che esemplifica chiaramente la "malocclusione".

Il caso riguarda un paziente che presenta un tipo di occlusione comunemente definito dagli ortodontisti come "malocclusione", caratterizzato da un morso incrociato unilaterale posteriore e un morso aperto anteriore;[27] queste condizioni rappresentano una forma di malocclusione che può essere efficacemente trattata attraverso l'uso di apparecchi ortodontici fissi, talvolta in combinazione con un intervento ortognatico se necessario.[28]Il morso incrociato viene identificato come un'alterazione significativa dell'occlusione normale, che richiede un trattamento concomitante al morso aperto a causa della loro interrelazione funzionale..[29][30][31]

Diventa chiaro che un approccio deterministico alla diagnosi di tale evidente incongruenza occlusale potrebbe portare a considerare il morso incrociato e il morso aperto sia come cause che come effetti della malocclusione, suggerendo di conseguenza un intervento ortodontico per ripristinare una "Normocclusione". Questa modalità di pensiero presupporrebbe che il modello (il sistema masticatorio) debba essere "normalizzato" rispetto all'occlusione. Interpretato al contrario, ciò implicherebbe che la discrepanza occlusale sia la causa della malocclusione e, per estensione, di una patologia dell'Apparato Masticatorio. (Figura 1a).

Nel contesto di un caso clinico che evidenzia la presenza di malocclusione, con particolare attenzione al morso incrociato unilaterale posteriore e al morso aperto anteriore, emerge l'importanza del dialogo tra dentista e paziente. Questa conversazione informativa è cruciale non solo per condividere la diagnosi e le opzioni terapeutiche, ma anche per comprendere le preoccupazioni, le aspettative e i desideri del paziente. Ecco come potrebbe svolgersi tale dialogo:

Dentista: "Considerando la tua situazione di malocclusione, che include openbite e crossbite posteriore unilaterale, il trattamento è consigliato per migliorare sia l'estetica che la funzionalità masticatoria. Senza intervento, potresti riscontrare problemi futuri come il bruxismo, difficoltà nella deglutizione e potenziali questioni posturali."

Paziente: "Assolutamente no, dottore. Non ho intenzione di intraprendere alcun trattamento. Potrò anche avere un sorriso non perfetto, ma la mia funzione masticatoria è ottima. Mangio senza problemi, quindi non vedo perché dovrei preoccuparmi."

Dentista: "Capisco che ti senti a tuo agio con la tua attuale condizione masticatoria. Tuttavia, è importante considerare che alcuni problemi potrebbero non essere immediatamente evidenti, ma potrebbero manifestarsi nel tempo, influenzando non solo la salute orale ma anche il benessere generale."

Paziente: "Apprezzo la tua preoccupazione, dottore, ma davvero, non ho problemi a masticare o a deglutire. E per quanto riguarda il bruxismo o le questioni posturali, non ne soffro. Sono anche molto attivo fisicamente. Per me, sottopormi a un trattamento che non sento necessario sarebbe eccessivo."

Dentista: "Comprendo la tua posizione. È fondamentale che tu ti senta a tuo agio con qualsiasi decisione venga presa riguardo alla tua salute. Il mio compito è informarti sulle potenziali implicazioni a lungo termine e sulle opzioni di trattamento disponibili. Se mai dovessi cambiare idea o avessi bisogno di ulteriori informazioni, sappi che sono qui per aiutarti."

La situazione diventa particolarmente critica quando consideriamo il linguaggio verbale del paziente riguardo alla sua funzionalità masticatoria. Questo può essere fuorviante, in quanto potrebbe non riflettere una conoscenza dettagliata della fisiopatogenesi dello stato occlusale. Al contrario, potrebbe paradossalmente indicare un sistema integro, se interpretato attraverso un "linguaggio macchina" convertito in termini verbali. In questa impasse, né il paziente né l'osservatore (dentista) possono affermare con certezza la presenza di una "Malocclusione" effettiva.

In questo contesto, il richiamo alla critica dell'American Statistician Association intitolata "Statistical inference in the 21st century: A World Beyond p < 0.05"[16] diventa rilevante, poiché invita il ricercatore a navigare l'incertezza con sensibilità, riflessività, apertura e modestia nelle affermazioni. Questa posizione apre la strada all'interdisciplinarità come chiave per affrontare questioni così complesse.

L'approccio interdisciplinare diventa cruciale nell'interpretare il fenomeno biologico della "Malocclusione" attraverso una mentalità stocastica, che verrà esplorata più avanti in dettaglio.

Un osservatore stocastico potrebbe notare che, al tempo , vi è una bassa probabilità che il paziente sia in uno stato di malattia occlusale, data la sua espressione di ottimale benessere psicofisico. Ciò porta alla conclusione che la discrepanza occlusale non necessariamente comporta un disturbo funzionale neuromuscolare e psicofisico. Pertanto, il sistema masticatorio non dovrebbe essere normalizzato esclusivamente all'occlusione, ma richiede una comprensione più ampia che include il Sistema Nervoso Trigeminale.

Per valutare l'integrità del Sistema Nervoso Trigeminale del paziente in presenza di "malocclusione", sono stati effettuati test elettrofisiologici specifici. I risultati di questi test, mostrati nelle figure 1b, 1c e 1d (con spiegazioni nelle didascalie), dovrebbero essere interpretati come un "Razionale Concettuale" nell'ambito della questione "Malocclusione". Questi dati introduttivi svelano un'apparente discrepanza tra lo stato occlusale, che tradizionalmente potrebbe essere considerato patologico, e i dati neurofisiologici che dimostrano una perfetta sincronizzazione e simmetria dei riflessi trigeminali.


Attraverso l'esame di questi dati elettrofisiologici – le figure 1b, 1c, e ora la 1d – emerge un quadro che sfida le interpretazioni convenzionali della malocclusione e le sue implicazioni cliniche. La simmetria funzionale osservata in queste misurazioni indica che l'approccio alla diagnosi e al trattamento delle malocclusioni potrebbe beneficiare significativamente di una valutazione più ampia, che include l'analisi dettagliata della funzione neuromuscolare. Questi risultati enfatizzano l'importanza di un modello diagnostico e terapeutico interdisciplinare e integrato, che vada oltre la semplice correzione delle discrepanze occlusali per includere la valutazione complessiva del benessere del sistema masticatorio e, per estensione, del paziente.

Dismorfismi occlusali e non Malocclusione

(....che, come vedremo poco più avanti, è tutta un'altra cosa)

Conclusione

Prima di procedere con qualsiasi conclusione, è cruciale chiarire alcuni concetti fondamentali che verranno esplorati in maggior dettaglio nei capitoli specifici di Masticationpedia.

Il sistema masticatorio dovrebbe essere interpretato come un "Sistema Complesso",[32]anziché essere ridotto a un semplice meccanismo biomeccanico focalizzato esclusivamente sull'occlusione dentale. In questa prospettiva, l'occlusione rappresenta solamente uno dei numerosi sottoinsiemi che operano all'interno di un contesto più ampio. Questi sottoinsiemi includono i recettori parodontali, i fusi neuromuscolari, il reclutamento delle unità motorie, il sistema nervoso centrale e l'articolazione temporo-mandibolare. L'interazione tra questi componenti dà origine a ciò che possiamo definire un "Comportamento Emergente", specificatamente il comportamento masticatorio.

Questa nozione implica che non si possa interpretare o prevedere il comportamento emergente del sistema basandosi esclusivamente su dati oggettivi estratti da un singolo sottoinsieme. È necessario, invece, valutare l'integrità del sistema nella sua totalità prima di poter procedere con una segmentazione analitica per una descrizione dettagliata. Esistono significativi movimenti intellettuali e scientifici che affrontano questa sfida. Un esempio notevole è rappresentato dal lavoro di Kazem Sadegh-Zadeh, "Handbook of Analytic Philosophy of Medicine".[33]

Alla luce di queste considerazioni, la discussione sul caso in esame si articola secondo la seguente logica linguistica: i vari sottoinsiemi del sistema masticatorio, quali denti, occlusione, articolazioni temporo-mandibolari e muscoli, mostrano una "Coerenza" con il Sistema Nervoso Trigemino Centrale (come illustrato nelle figure 1b, 1c e 1d). Di conseguenza, l'uso del termine "Malocclusione" risulta inadeguato; sarebbe più appropriato parlare di "Dismorfismo occlusale".


«La proposizione di considerare il sistema masticatorio come un "Sistema Complesso" non implica la negazione delle terapie riabilitative esistenti, come quelle protesiche, ortodontiche e ortognatiche, destinate a correggere le disfunzioni masticatorie. Al contrario, questo approccio innovativo mira a reintegrare e arricchire le conoscenze mediche nelle discipline odontoiatriche riabilitative, fornendo una prospettiva alternativa al riduzionismo scientifico che tende a interpretare i fenomeni biologici in maniera eccessivamente deterministica.»

Adottare una visione che supera i limiti delle singole specializzazioni, come evidenziato nell'importanza dell'interdisciplinarità, è cruciale per arricchire i modelli diagnostici e terapeutici in odontoiatria. Questo approccio è esemplificato nel caso clinico di un paziente trattato con la metodologia OrthoNeuroGnathodontic, che offre una panoramica integrata del sistema masticatorio, combinando aspetti estetici e funzionali-neurofisiologici. Questo modello interdisciplinare mira a raggiungere la "Stabilità Occlusale" e a prevenire le "Recidive", particolarmente rilevanti nei trattamenti ortodontici e ortognatici..[34][35]

Questa prospettiva non mira a eliminare le pratiche riabilitative esistenti ma, al contrario, vuole arricchire e restituire valore alle discipline riabilitative odontoiatriche, offrendo allo stesso tempo un'alternativa alla visione riduzionistica che spesso domina l'interpretazione dei fenomeni biologici. In questo contesto, si introduce una "Scienza Straordinaria", che si avvale dell'interdisciplinarità per espandere i confini della conoscenza e della pratica medica.

Nel frattempo, ci prendiamo una pausa riflessiva grazie a una domanda provocatoria dal nostro curioso compagno, Linus Sapiens, l'omino giallo posizionato a sinistra. Questa interazione allegorica ci invita a considerare la complessità del sistema masticatorio con un senso di meraviglia e curiosità, sottolineando l'importanza di rimanere aperti a nuove prospettive e soluzioni innovative nel campo dell'odontoiatria.


 
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«Cosa intendiamo per “Sistemi Complessi” quando parliamo di funzioni masticatorie?»
(Domanda non banale, iniziamo a parlare, allora, di the logic of medical language)



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