Difference between revisions of "3° Clinical case: Meningioma"

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Quanto si discute di malocclusione e/o disturbi posturali si incontrano frequentemente riferimenti alla asimmetria sia spaziale della mandibola che elettromiografica e molto spesso questi dati vengono correlati da altrettante asimmetrie spaziali elettromiografiche della postura del corpo attraverso test dinamometrici. Ancor prima di parlare, però, di asimmetria dovremmo specificare il tipo di asimmetria. Quando testiamo il sistema periferico quale i muscoli masseteri non conosciamo l'entità della simmetria strutturale del muscolo per cui tutte le interpretazioni soggettive oltre che oggettivamente misurate si scontrano sul concetto di normalizzazione. La normalizzazione dei dati resetta la conclusione perchè una asimmetria EMG interferenziale potrebbe non essere una asimmetria bensì una simmetria organico funzionale. E, perciò, rischioso dare valore ad una asimmetria 
 
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| autore = Gianni Frisardi
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===Introduzione===
===Introduzione===
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Ebbene questi due dati di simmetria/asimmetria (figura 2a e 2c) non hanno significatività clinica perchè sono caratteristiche funzionali del sistema che, come abbiamo anticipato, sono instabili e modulate da altre componenti interne ed esterne al sistema stesso. L'aspetto clinico e di laboratorio cambierebbe drasticamente se si normalizzasse il contenuto EMG interferenziale in figura 2a e 2c al contenuto del Potenziale Evocato Motorio delle due radici trigeminali ( Figura 2b)-, stessa disposizione elettrodica). In questo modo, visto la perfetta simmetria di ampiezza del Root-MEPs possiamoci affermare in modo inconfutabile, che il tracciato EMGin figura 2a corrisponde ad uno stato di 'Asimmetria' mentre quello della figura 2c ad uno stato di 'Simmetria'. Se la <sub>b</sub>Root-MEPs fosse risultata asimmetrica avremmo dovuto parlare di simmetria organica e funzionale e non di asimmetria. Avremmo dovuto ricercare le cause, magari di errore di misurazione oppure verificare l'entità della asimmetria dei potenziali evocati motori ma il concetto è che non possiamo dare valore ad un dato periferico funzionale senza conoscere il dato organico.  {{q2|Attenzione, dunque, al termine simmetria|}}</blockquote>Potremmo proseguire ma preferiamo affrontare il caso clinico del nostro paziente '<nowiki/>'''Balancer'''<nowiki/>'
Ebbene questi due dati di simmetria/asimmetria (figura 2a e 2c) non hanno significatività clinica perchè sono caratteristiche funzionali del sistema che, come abbiamo anticipato, sono instabili e modulate da altre componenti interne ed esterne al sistema stesso. L'aspetto clinico e di laboratorio cambierebbe drasticamente se si normalizzasse il contenuto EMG interferenziale in figura 2a e 2c al contenuto del Potenziale Evocato Motorio delle due radici trigeminali ( Figura 2b)-, stessa disposizione elettrodica). In questo modo, visto la perfetta simmetria di ampiezza del Root-MEPs possiamoci affermare in modo inconfutabile, che il tracciato EMGin figura 2a corrisponde ad uno stato di 'Asimmetria' mentre quello della figura 2c ad uno stato di 'Simmetria'. Se la <sub>b</sub>Root-MEPs fosse risultata asimmetrica avremmo dovuto parlare di simmetria organica e funzionale e non di asimmetria. Avremmo dovuto ricercare le cause, magari di errore di misurazione oppure verificare l'entità della asimmetria dei potenziali evocati motori ma il concetto è che non possiamo dare valore ad un dato periferico funzionale senza conoscere il dato organico.  {{q2|Attenzione, dunque, al termine simmetria|}}</blockquote>Potremmo proseguire ma preferiamo affrontare il caso clinico del nostro paziente '<nowiki/>'''Balancer'''<nowiki/>'
==== Caso Clinico====
====Caso Clinico====
Come anticipato riprenderemo lo stesso linguaggio diagnostico presentato sia per la paziente Mary Poppins che per il paziente 'Bruxer' in modo che diventi un modello assimilabile e praticabile, cercheremo di sovrapporlo al presente caso clinico denominato 'Balancer'.<blockquote>Il soggetto, un uomo di 60 anni sottoposto circa 10 anni prima a riabilitazione protesica, aveva iniziato a riferire difficoltà masticatorie e nello specifico una sorta di diminuzione della forza muscolare sul lato destro e rallentamento del ciclo masticatorio. Dopo un periodo di tempo non quantificato il paziente avvertiva anche una difficoltà dell'equilibrio sia statico che dinamico. Riferendo questi disturbi al proprio dentista gli è stato proposto un rifacimento della riabilitazione protesica. La situazione clinica non cambiò anzi i disturbi postulai aumentarono inducendo il dentista ad una nuova riabilitazione protesica questa volta seguendo le metodiche posturali attraverso un sinergismo tra esami pedanometrici e registrazioni centriche. Giunto alla nostra osservazione abbiamo immediatamente sottoposto il paziente al nostro iter diagnostico che viene, come di consuetudine, rappresentato nella forma dei 'Contesti'. </blockquote>
Come anticipato riprenderemo lo stesso linguaggio diagnostico presentato sia per la paziente Mary Poppins che per il paziente 'Bruxer' in modo che diventi un modello assimilabile e praticabile, cercheremo di sovrapporlo al presente caso clinico denominato 'Balancer'.<blockquote>Il soggetto, un uomo di 60 anni sottoposto circa 10 anni prima a riabilitazione protesica, aveva iniziato a riferire difficoltà masticatorie e nello specifico una sorta di diminuzione della forza muscolare sul lato destro e rallentamento del ciclo masticatorio. Dopo un periodo di tempo non quantificato il paziente avvertiva anche una difficoltà dell'equilibrio sia statico che dinamico. Riferendo questi disturbi al proprio dentista gli è stato proposto un rifacimento della riabilitazione protesica. La situazione clinica non cambiò anzi i disturbi postulai aumentarono inducendo il dentista ad una nuova riabilitazione protesica questa volta seguendo le metodiche posturali attraverso un sinergismo tra esami pedanometrici e registrazioni centriche. Giunto alla nostra osservazione abbiamo immediatamente sottoposto il paziente al nostro iter diagnostico che viene, come di consuetudine, rappresentato nella forma dei 'Contesti'. </blockquote>
====Significato dei contesti====
====Significato dei contesti ====
Come già detto ma è bene sottolinearlo, in ambito odontoiatrico avremo le seguenti frasi ed affermazioni alle quali diamo un valore numerico per facilitare il trattamento, ovvero <math>\delta_n=[0|1]</math> dove <math>\delta_n=0</math> indica 'normale' e <math>\delta_n=1</math> anomalia e quindi positività del referto:
Come già detto ma è bene sottolinearlo, in ambito odontoiatrico avremo le seguenti frasi ed affermazioni alle quali diamo un valore numerico per facilitare il trattamento, ovvero <math>\delta_n=[0|1]</math> dove <math>\delta_n=0</math> indica 'normale' e <math>\delta_n=1</math> anomalia e quindi positività del referto:


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====Demarcatore di coerenza <math>\tau</math>====
====Demarcatore di coerenza <math>\tau</math> ====
Come abbiamo descritto nei precedenti capitoli lo '<math>\tau</math>' è un peso specifico clinico rappresentativo, complesso da ricercare e sviluppare perché varia da disciplina a disciplina e per patologie, indispensabile per non far collidere le asserzioni logiche <math>\Im_o</math> e <math>\Im_n</math> nelle procedure diagnostiche e fondamentale per inizializzare la decriptazione del codice in linguaggio macchina. In sostanza consente di confermare la coerenza di una asserzione <math>\Im\cup\{\delta_1,\delta_2.....\delta_n\}</math> contro l'altro <math>\Im\cup\{\gamma_1,\gamma_2.....\gamma_n\}</math> e viceversa, dando maggior peso alla gravità dei referti e alla scelta del contesto opportuno.  
Come abbiamo descritto nei precedenti capitoli lo '<math>\tau</math>' è un peso specifico clinico rappresentativo, complesso da ricercare e sviluppare perché varia da disciplina a disciplina e per patologie, indispensabile per non far collidere le asserzioni logiche <math>\Im_o</math> e <math>\Im_n</math> nelle procedure diagnostiche e fondamentale per inizializzare la decriptazione del codice in linguaggio macchina. In sostanza consente di confermare la coerenza di una asserzione <math>\Im\cup\{\delta_1,\delta_2.....\delta_n\}</math> contro l'altro <math>\Im\cup\{\gamma_1,\gamma_2.....\gamma_n\}</math> e viceversa, dando maggior peso alla gravità dei referti e alla scelta del contesto opportuno.  


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