Difference between revisions of "La logica del linguaggio classico"

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===Dimostrazione per assurdità===
===Dimostrazione per assurdo===


Nella logica classica, esiste un principio denominato "terzo escluso", il quale sostiene che una proposizione, che non può essere falsa, deve essere considerata vera, poiché non esiste una terza possibilità.


Inoltre, nella logica classica esiste un principio chiamato terzo escluso che afferma che una proposizione che non può essere falsa deve essere considerata vera poiché non esiste una terza possibilità.
Supponiamo di dover dimostrare che la proposizione p sia vera. La procedura consiste nel dimostrare che assumere <math>p</math> come falsa conduce a una contraddizione logica. Di conseguenza, la proposizione <math>p</math> non può essere falsa e, quindi, secondo la legge del terzo escluso, deve essere vera. Questo metodo di dimostrazione è noto come dimostrazione per assurdo.<ref>{{Cite book  
 
Supponiamo di dover dimostrare che la proposizione <math>p</math> è vero. La procedura consiste nel dimostrare che l'assunzione che <math>p</math> è falso porta a una contraddizione logica. Così la proposizione <math>p</math> non può essere falso, e quindi, secondo la legge del terzo escluso, deve essere vero. Questo metodo di dimostrazione è chiamato dimostrazione per assurdo.<ref>{{Cite book  
  | autore = Pereira LM
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  | autore2 = Pinto AM
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===Predicati===
===Predicati===


Quanto brevemente descritto sinora rappresenta la logica delle proposizioni, che afferma qualcosa riguardo oggetti matematici specifici. Esempi di proposizioni includono: "2 è maggiore di 1, dunque 1 è minore di 2" o "un quadrato non ha 5 lati, quindi non può essere un pentagono". Spesso, tuttavia, le affermazioni matematiche non si limitano a singoli oggetti, ma si riferiscono a oggetti generici all'interno di un insieme, come nell'espressione "gli elementi ''<math>X</math>'' sono più alti di 2 metri", dove ''<math>X</math>'' indica un gruppo generico (per esempio, tutti i giocatori di pallavolo). In questi casi, si parla di predicati.


Ciò che abbiamo brevemente descritto finora è la logica delle proposizioni. Una proposizione afferma qualcosa su oggetti matematici specifici come: "2 è maggiore di 1, quindi 1 è minore di 2" o "un quadrato non ha 5 lati, quindi un quadrato non è un pentagono". Molte volte, però, le affermazioni matematiche non riguardano il singolo oggetto, ma oggetti generici di un insieme quali: '''<math>X</math>'' sono più alti di 2 metri 'dove ''<math>X</math>'' denota un gruppo generico (ad esempio tutti i giocatori di pallavolo). In questo caso si parla di predicati.
Intuitivamente, un predicato è una frase che concerne un insieme di elementi (che, nel nostro contesto medico, sarebbero i pazienti) e formula un'affermazione su di loro.
----{{q2|Allora, è Mary Poppins affetta da TMD o no?|vediamo cosa ci dice la logica del linguaggio classico}}


Intuitivamente, un predicato è una frase che riguarda un insieme di elementi (che nel nostro caso medico saranno i pazienti) e che afferma qualcosa su di essi.
Oltre alle conferme derivate dalla logica del linguaggio medico discussa nel capitolo precedente, il dentista acquisisce ulteriori dati strumentali che rafforzano la sua diagnosi. Questi test includono l'analisi dei tracciati assiografici, ottenuti mediante l'uso di una forchetta paraocclusale funzionale su misura. Questo strumento permette la visualizzazione e la quantificazione dei tracciati condilari durante le funzioni masticatorie. Come dimostrato in Figura 4, l'appiattimento delle tracce condilari sul lato destro, sia nella cinetica masticatoria mediotrusiva (indicata in verde) che nei cicli di apertura e protrusione (in grigio), conferma l'appiattimento anatomico e funzionale dell'ATM destra durante la dinamica della masticazione.


{{q2|Allora la povera Mary Poppins è una malata di TMD oppure no!|vediamo cosa ci dice la logica del linguaggio classico}}
In aggiunta all'assiografia, viene effettuata un'elettromiografia di superficie sui muscoli masseteri (vedi Figura 6), durante la quale viene chiesto al paziente di esercitare la massima forza muscolare. Questo tipo di analisi elettromiografica, denominata 'EMG Interferential Pattern', è caratterizzata dal contenuto ad alta frequenza dei picchi che mostrano un'interferenza di fase. Infatti, la Figura 6 evidenzia un'asimmetria nel reclutamento delle unità motorie tra il massetere destro (traccia superiore) e quello sinistro (traccia inferiore)..<ref>{{cite book  
 
Oltre alle conferme derivate dalla logica del linguaggio medico discussa nel capitolo precedente, il collega dentista acquisisce altri dati strumentali che gli consentono di confermare la sua diagnosi. Questi ultimi test riguardano l'analisi dei tracciati assiografici mediante l'utilizzo di una frizione paraocclusale funzionale personalizzata che consente la visualizzazione e la quantificazione dei tracciati condilari nelle funzioni masticatorie. Come si vede dalla Figura 4 l'appiattimento delle tracce condilari sul lato destro sia nella cinetica masticatoria mediotrusiva (colore verde) che nei cicli di apertura e protrusione (colore grigio) confermano l'appiattimento anatomico e funzionale dell'ATM destra nella dinamica masticare. Oltre all'assiografia, il collega esegue un'elettromiografia di superficie sui masseteri (Fig. 6) chiedendo al paziente di esercitare il massimo della sua forza muscolare. Questo tipo di analisi elettromiografica è chiamata "EMG Interferential Pattern" a causa del contenuto ad alta frequenza dei picchi che subiscono l'interferenza di fase. Infatti la Figura 6 mostra un'asimmetria nel reclutamento delle unità motorie del massetere destro (traccia superiore) rispetto a quelle del massetere sinistro (traccia inferiore).<ref>{{cite book  
  | autore = Castroflorio T
  | autore = Castroflorio T
  | autore2 = Talpone F
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  | DOI = 10.12659/MSM.883927
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==2° Approccio Clinico ==
==2° Approccio Clinico ==
(Passa il mouse sopra le immagini)
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File:Spasmo emimasticatorio.jpg|'''Figura 2:''' Paziente che riporta 'Dolore orofacciale' nella faccia emilaterale destra
File:Spasmo emimasticatorio.jpg|'''Figura 2:''' Paziente che riferisce "dolore orofacciale" sull'emisfero facciale destro.
File:Spasmo emimasticatorio ATM.jpg|'''Figura 3:''' Stratigrafia dell'ATM del paziente che mostra segni di appiattimento condilare e osteofiti
File:Spasmo emimasticatorio ATM.jpg|'''Figura 3:''' Stratigrafia dell'articolazione temporomandibolare (ATM) del paziente evidenziando segni di appiattimento condilare e presenza di osteofiti.
File:Atm1 sclerodermia.jpg|'''Figura 4:''' Tomografia computerizzata dell'ATM
File:Atm1 sclerodermia.jpg|'''Figura 4:''' Tomografia computerizzata dell'ATM
File:Spasmo emimasticatorio assiografia.jpg|'''Figura 5:''' Assiografia del paziente che mostra un appiattimento del pattern masticatorio sul condilo destro
File:Spasmo emimasticatorio assiografia.jpg|'''Figura 5:''' Assiografia del paziente evidenziando un appiattimento del pattern masticatorio a livello del condilo destro.
File:EMG2.jpg|'''Figura 6:''' Attività interferente EMG. Tracce superiori sovrapposte corrispondenti al massetere destro, in basso al massetere sinistro.
File:EMG2.jpg|'''Figura 6:''' Attività interferente EMG. Tracce superiori sovrapposte corrispondenti al massetere destro, in basso al massetere sinistro.
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