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{{Tooltip|2=Dobbiamo calcolare la distanza euclidea tra i punti <math>P_1 = (59, -58.3)</math> e <math>P_7 = (44, -34.9)</math>. La formula per la distanza euclidea tra due punti <math>(x_1, y_1)</math> e <math>(x_2, y_2)</math> è:<math>\text{distanza} = \sqrt{(x_2 - x_1)^2 + (y_2 - y_1)^2}</math>'''Sostituendo i valori''':<math>
{{Tooltip|2=Dobbiamo calcolare la distanza euclidea tra i punti <math>P_1 = (59, -58.3)</math> e <math>P_7 = (44, -34.9)</math>. La formula per la distanza euclidea tra due punti <math>(x_1, y_1)</math> e <math>(x_2, y_2)</math> è:<math>\text{distanza} = \sqrt{(x_2 - x_1)^2 + (y_2 - y_1)^2}</math>'''Sostituendo i valori''':<math>
\text{distanza} = \sqrt{(44 - 59)^2 + (-34.9 - (-58.3))^2}
\text{distanza} = \sqrt{(44 - 59)^2 + (-34.9 - (-58.3))^2}
</math><math>\text{distanza} =\sqrt{(-15.0)^2 + (23.4)^2} = \sqrt{225.0 + 547.56} = \sqrt{772.56} \approx 27.78 \, \text{pixel}</math>A questo punto, per convertire in millimetri, moltiplichiamo la distanza in pixel per il fattore di conversione (che supponiamo essere 0.1 mm/pixel, come indicato nel modello):<math>\text{distanza in mm} = 27.78 \times 0.1 = 2.78 \,\text{mm}</math> Ora possiamo usare la formula per il coseno dell'angolo tra i due vettori: <math>\cos(\theta) = \frac{\vec{AB} \cdot \vec{AC}{|\vec{AB}| \cdot |\vec{AC}|}</math>. Sostituendo i valori: Infine, l'angolo \(\theta\) è calcolato tramite la funzione arccoseno:  <math>\theta = \arccos(0.840) \approx 33.57^\circ  </math>}}
</math><math>\text{distanza} =\sqrt{(-15.0)^2 + (23.4)^2} = \sqrt{225.0 + 547.56} = \sqrt{772.56} \approx 27.78 \, \text{pixel}</math>A questo punto, per convertire in millimetri, moltiplichiamo la distanza in pixel per il fattore di conversione (che supponiamo essere 0.1 mm/pixel, come indicato nel modello):<math>\text{distanza in mm} = 27.78 \times 0.1 = 2.78 \,\text{mm}</math> Ora possiamo usare la formula per il coseno dell'angolo tra i due vettori: <math>\cos(\theta) = \frac{\vec{AB} \cdot \vec{AC}}{|\vec{AB}| \cdot |\vec{AC}|}</math>. Sostituendo i valori: Infine, l'angolo \(\theta\) è calcolato tramite la funzione arccoseno:  <math>\theta = \arccos(0.840) \approx 33.57^\circ  </math>}}


----{{Rosso inizio}}da spostare in unica soluzione{{Rosso Fine}}
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<math>\cos(\theta) = \frac{\vec{AB} \cdot \vec{AC}{|\vec{AB}| \cdot |\vec{AC}|}</math>


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</math>.
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==Conclusione ==
==Conclusione==


Per vettori bidimensionali, l'approccio più diretto è l'uso della funzione <math>\text{atan2}</math>, che semplifica il calcolo evitando la necessità di calcolare prodotti scalari e norme. Tuttavia, per il calcolo nello spazio tridimensionale, il metodo basato sul prodotto scalare rimane essenziale. Adottare il metodo corretto per il contesto specifico garantisce maggiore efficienza e precisione nei calcoli.
Per vettori bidimensionali, l'approccio più diretto è l'uso della funzione <math>\text{atan2}</math>, che semplifica il calcolo evitando la necessità di calcolare prodotti scalari e norme. Tuttavia, per il calcolo nello spazio tridimensionale, il metodo basato sul prodotto scalare rimane essenziale. Adottare il metodo corretto per il contesto specifico garantisce maggiore efficienza e precisione nei calcoli.

Revision as of 15:30, 8 December 2024

Distanze e Direzioni

Condilo Laterotrusivo

Questo paragrafo illustra un processo matematico utilizzato per calcolare la distanza e l'angolo formato tra due segmenti in un piano 2D, con applicazione nella cinematica mandibolare. La spiegazione riguarda come determinare l'angolo tra due vettori che rappresentano movimenti articolari all'interno di un sistema articolare, ad esempio i condili durante i movimenti della mandibola (Figura 2 e Tabella 1).

Figura 2: Rappresentazione grafica reale dei punti marcati nel ciclo masticatorio
Tabella 1
Punto Distanza (mm) Direzione (X - antero-posteriore) Direzione (Y - latero-mediale)
2 3.40 Nessuno Mediale
3 11.92 Avanti Mediale
4 15.75 Avanti Mediale
5 8.76 Avanti Mediale
6 2.21 Indietro Laterale
7* 2.78 Indietro Laterale
8 1.20 Indietro Laterale
Rappresentazione delle distanze e dell'angolo formato tra i punti marcati nel ciclo masticatorio riferiti al punto 1 di massima intercuspidazione. Il punto 7* è il punto considerato per lo specifico calcolo del condilo laterotrusivo.

Osservando la tabella, la distanza tra il punto 1 e il punto 7 è stata correttamente calcolata come circa 2.78 mm e l'ngolo corrispondente è . Per gli appassionati e curiosi di seguire il formalismo matematico riportiamo nel popup il contentuo.

 Info.pngDobbiamo calcolare la distanza euclidea tra i punti e . La formula per la distanza euclidea tra due punti e è:Sostituendo i valori:A questo punto, per convertire in millimetri, moltiplichiamo la distanza in pixel per il fattore di conversione (che supponiamo essere 0.1 mm/pixel, come indicato nel modello): Ora possiamo usare la formula per il coseno dell'angolo tra i due vettori: . Sostituendo i valori: Infine, l'angolo \(\theta\) è calcolato tramite la funzione arccoseno:


da spostare in unica soluzione

Failed to parse (syntax error): {\displaystyle \cos(\theta) = \frac{\vec{AB} \cdot \vec{AC}{|\vec{AB}| \cdot |\vec{AC}|}}


Con lo stesso procedimento sono state calcolate le distanze e gli angoli per tutti i punti indicati nella tabella, verificandone l'andamento spaziale. Eventuali discrepanze sono state corrette per garantire la coerenza rispetto al riferimento .

Conclusione

Per vettori bidimensionali, l'approccio più diretto è l'uso della funzione , che semplifica il calcolo evitando la necessità di calcolare prodotti scalari e norme. Tuttavia, per il calcolo nello spazio tridimensionale, il metodo basato sul prodotto scalare rimane essenziale. Adottare il metodo corretto per il contesto specifico garantisce maggiore efficienza e precisione nei calcoli.


Conclusione sul Condilo Laterotrusivo

L'analisi cinematica del condilo laterotrusivo evidenzia come il suo traiettorie articolare sia il risultato di una complessa combinazione di movimenti rotatori e traslatori, orientati non solo in direzione laterale ma anche in direzione retrusiva. Questo comportamento tridimensionale, che si discosta da una pura rotazione, si manifesta attraverso una traiettoria che comprende componenti antero-posteriore e latero-mediale, influenzate dall'interazione con il condilo mediotrusivo. Il movimento laterotrusivo del condilo lavorante è fondamentale per l’equilibrio funzionale mandibolare, poiché determina la traiettoria e la stabilità dei contatti occlusali durante il ciclo masticatorio.

Attraverso l’applicazione del calcolo vettoriale, in particolare il prodotto scalare e il calcolo degli angoli tra vettori, siamo riusciti a quantificare l’orientamento e la distanza relativa tra i punti articolari chiave del condilo laterotrusivo, rappresentati nella Tabella 1 e Figura 2. Il calcolo dell’angolo tra i vettori del movimento articolare permette di comprendere come la traiettoria segua un percorso specifico di adattamento, probabilmente influenzato da microvariazioni nella morfologia articolare e dall’interazione con i tessuti circostanti. Questo schema articolare riflette le caratteristiche fisiologiche del movimento mandibolare, rendendo evidente come il condilo laterotrusivo si adatti alle richieste funzionali durante le fasi dinamiche della masticazione.

Da un punto di vista clinico, la comprensione approfondita della cinematica condilare laterotrusiva offre un potenziale diagnostico significativo per la valutazione delle disfunzioni temporomandibolari (TMD) e delle asimmetrie mandibolari. La capacità di modellare e interpretare con precisione le variazioni angolari e spaziali del condilo laterotrusivo consente di identificare eventuali irregolarità nel pattern di movimento mandibolare, che possono essere indicative di tensioni muscolari anomale o patologie articolari. Inoltre, l’analisi quantitativa dei movimenti condilari può supportare la pianificazione di terapie ortodontiche e di dispositivi intraorali che mirino a riequilibrare le forze articolari, contribuendo a ridurre il rischio di sovraccarico e usura dei tessuti articolari.

In sintesi, la valutazione cinematica del condilo laterotrusivo fornisce informazioni critiche non solo per il miglioramento della comprensione biomeccanica dell’articolazione temporomandibolare, ma anche per lo sviluppo di approcci terapeutici più mirati. L'integrazione di dati cinematografici e di calcoli angolari e distanze permette di costruire un quadro diagnostico e terapeutico più completo e personalizzato, offrendo al paziente una maggiore precisione nelle strategie di trattamento delle disfunzioni temporomandibolari.