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{{Versions
[[File:Spasmo emimasticatorio assiografia.jpg|left|200px]]
| en = The logic of the classical language
Il capitolo inizia esaminando la transizione dal linguaggio clinico tradizionale al linguaggio informatico cifrato nel contesto della medicina. Si sottolinea l'importanza del tempo come vettore di informazioni e si introduce l'idea di utilizzare un linguaggio macchina per comprendere meglio i sintomi medici.
| it =  La logica del linguaggio classico
 
| fr = La logique du langage classique
Si riconosce la validità del linguaggio clinico tradizionale, radicato nella realtà clinica e già dimostrato come autorevole nella diagnosi. Tuttavia, si evidenzia l'opportunità di validare la scienza medica diagnostica attraverso l'approccio al linguaggio macchina e al sistema.
| de = Die Logik der klassischen Sprache
 
| es = La lógica del lenguaje clásico
Si passa quindi ad esaminare il campo della biologia cranio-facciale, citando uno studio di Townsend e Brook che solleva questioni fondamentali nella ricerca cranio-facciale. Si discute l'importanza dell'approccio interdisciplinare e l'avanzamento tecnologico nel campo, compresa la sequenziamento del gene e l'imaging diagnostico avanzato.
| pt = <!-- portoghese -->
| ru = <!-- russo -->
| pl = <!-- polacco -->
| fi = <!-- finlandese/suomi -->
| ca = <!-- catalano -->
| ja = <!-- giapponese -->
}}


Viene evidenziato il ruolo dell'epigenetica e della fenomica nel determinare le variazioni nella forma e nella funzione cranio-facciale, con riferimento a diversi studi e autori che approfondiscono questo argomento.
Successivamente, si affronta un caso clinico riguardante una paziente con dolore orofacciale e si esamina come la logica classica del linguaggio viene applicata per formulare una diagnosi e un trattamento, utilizzando predicati e inferenze logiche.
Si analizzano i dati strumentali e clinici relativi al caso, evidenziando come vengano utilizzate regole logiche per confermare o smentire le ipotesi diagnostiche.
Infine, si solleva la necessità di un linguaggio logico più flessibile e adattabile alle sfumature della pratica clinica, e si sottolinea l'importanza di rimanere aperti all'evoluzione della ricerca e delle conoscenze mediche. Si discute la possibilità che nuove scoperte possano mettere in discussione le attuali convinzioni e richiedere un adattamento del linguaggio logico utilizzato in medicina.


[[File:Spasmo emimasticatorio assiografia.jpg|left|200px]]
La logica classica sarà discussa in questo capitolo. Nella prima parte verrà illustrato il formalismo matematico e le regole che lo compongono. Nella seconda parte verrà fornito un esempio clinico per valutarne l'efficacia nel determinare una diagnosi.


In conclusione, è evidente che una logica classica del linguaggio, che ha un approccio estremamente dicotomico (o qualcosa è bianco, o è nero), non può descrivere le tante sfumature che hanno le situazioni cliniche reali.


Come vedremo presto, questo articolo mostrerà che la logica classica manca della necessaria precisione, costringendoci a migliorarla con altri tipi di linguaggi logici.{{ArtBy|
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| autore = Gianni Frisardi
| autore = Gianni Frisardi
| autore2 = Riccardo Azzali
| autore2 = Riccardo Azzali
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