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Se il termine di interferenza è positivo, allora il calcolo QP genererebbe una probabilità maggiore della sua controparte CP data dal classico FTP. In particolare, questa amplificazione di probabilità è alla base della supremazia del calcolo quantistico. Esistono numerosi dati statistici provenienti dalla psicologia cognitiva, dal processo decisionale, dalla biologia molecolare, dalla genetica e dall'epigenetica che dimostrano che i biosistemi, dalle proteine e cellule (Asano et al., 2015b)<ref>Asano M., Khrennikov A., Ohya M., Tanaka Y., Yamato I. Quantum Adaptivity in Biology: From Genetics To Cognition Springer, Heidelberg-Berlin-New York(2015)</ref> agli esseri umani (Khrennikov, 2010,<ref>Khrennikov A. Ubiquitous Quantum Structure: From Psychology To Finances Springer, Berlin-Heidelberg-New York(2010)</ref> Busemeyer e Bruza, 2012<ref>Busemeyer J., Bruza P. Quantum Models of Cognition and Decision Cambridge Univ. Press, Cambridge(2012)</ref>) usano questa amplificazione ed operano con aggiornamenti non di PC.  
Se il termine di interferenza è positivo, allora il calcolo QP genererebbe una probabilità maggiore della sua controparte CP data dal classico FTP. In particolare, questa amplificazione di probabilità è alla base della supremazia del calcolo quantistico. Esistono numerosi dati statistici provenienti dalla psicologia cognitiva, dal processo decisionale, dalla biologia molecolare, dalla genetica e dall'epigenetica che dimostrano che i biosistemi, dalle proteine e cellule (Asano et al., 2015b)<ref>Asano M., Khrennikov A., Ohya M., Tanaka Y., Yamato I. Quantum Adaptivity in Biology: From Genetics To Cognition Springer, Heidelberg-Berlin-New York(2015)</ref> agli esseri umani (Khrennikov, 2010,<ref>Khrennikov A. Ubiquitous Quantum Structure: From Psychology To Finances Springer, Berlin-Heidelberg-New York(2010)</ref> Busemeyer e Bruza, 2012<ref>Busemeyer J., Bruza P. Quantum Models of Cognition and Decision Cambridge Univ. Press, Cambridge(2012)</ref>) usano questa amplificazione ed operano con aggiornamenti non di PC.  


Se volessimo scendere un pò più in dettaglio su questo argomento ci accorgeremmo immediatamente che il limite dei linguaggi sta nel fatto che in medicina si è cognitivamente abituati a considerare le variabili ( sintomo/malattia e viceversa) dipendenti e perciò commutabili. Se un paziente è sintomatico e dunque malato ed un paziente malato è sintomatico così si spiegano i termini 'variabili dipendenti e la commutabilità'. Nella probabilità quantistica le variabili sono considerate indipendenti e non commutano e dunque il risultato potrebbe essere il seguente:  
Se volessimo scendere un pò più in dettaglio su questo argomento ci accorgeremmo immediatamente che il limite dei linguaggi sta nel fatto che in medicina si è cognitivamente abituati a considerare le variabili ( sintomo/malattia e viceversa) dipendenti e perciò commutabili. Se un paziente è sintomatico e dunque malato ed un paziente malato è sintomatico così si spiegano i termini 'variabili dipendenti e la commutabilità'. Nella probabilità quantistica le variabili sono considerate indipendenti e non commutano e dunque il risultato potrebbe essere il seguente: {{Q2|Un soggetto asintomatico potrebbe essere malato? |Forse si e forse no, dunque, ciò spiega l'indipendenza e la non commutabilità  }}


n soggetto asintomatico potrebbe essere malato? Forse si forse no e questo spiega l'indipendenza a. la non commutabilità  </blockquote>
  </blockquote>


=== Conclusione ===
=== Conclusione ===
Il Dolore Orofacciale contestualmente ai Disordini Temporomandibolari sono fenomeni fisiopatogenetici molto complessi che nonostante il dilagare degli protocolli clinici a disposizione del clinico, devono essere considerati in modo obiettivo ma critico. Se consideriamo i casi clinici già presentati e le limitazioni descritte riguardo all'errore di misurazione  '''<math>K_{brain}</math>, '''la logica di linguaggio macchina con il processo di decriptazione del codice e le limitazioni delle procedure statistiche Bayesane ci possiamo rendere conto come una diagnosi differenziale tra un Dolore Orofacciale da Disordini Temporoamndibolare e Dolore Orofacciale da Distonia oromandibolare non è proprio così ben apprezzabile. Presenteremo, perciò, due casi clinici che evidenzieranno i punti essenziali metodologici e clinici per eseguire una rapida e dettagliata diagnosi differenziale tra Dolore Orofacciale da Disordini Temporoamndibolare e Dolore Orofacciale da Distonia oromandibolare  {{Bib}}
Il Dolore Orofacciale contestualmente ai Disordini Temporomandibolari sono fenomeni fisiopatogenetici molto complessi che nonostante il dilagare degli protocolli clinici a disposizione del clinico, devono essere considerati in modo obiettivo ma critico. Se consideriamo i casi clinici già presentati e le limitazioni descritte riguardo all'errore di misurazione  '''<math>K_{brain}</math>, '''la logica di linguaggio macchina con il processo di decriptazione del codice e le limitazioni delle procedure statistiche Bayesane ci possiamo rendere conto come una diagnosi differenziale tra un Dolore Orofacciale da Disordini Temporoamndibolare e Dolore Orofacciale da Distonia oromandibolare non è proprio così ben apprezzabile. Presenteremo, perciò, due casi clinici che evidenzieranno i punti essenziali metodologici e clinici per eseguire una rapida e dettagliata diagnosi differenziale tra Dolore Orofacciale da Disordini Temporoamndibolare e Dolore Orofacciale da Distonia oromandibolare  {{Bib}}
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