Difference between revisions of "Dolore Orofacciale"

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Una recente revisione sistematica e meta-analisi, con un campione combinato di 2518 soggetti, ha suggerito che la prevalenza di TMD potrebbe variare dal 25,2% al 34,9%,<ref>Bueno C.H., Pereira D.D., Pattussi M.P., Grossi P.K., Grossi M.L. Gender differences in temporomandibular disorders in adult populational studies: A systematic review and meta-analysis. J. Oral Rehabil. 2018;45:720–729. doi: 10.1111/joor.12661</ref> con una predominanza della diagnosi di dolore miofasciale (10,3-15,4%) [2]. Mentre uno studio di Javed Ashraf et al.<ref name=":6">Javed Ashraf,Matti Närhi, Anna Liisa Suominenand  Tuomas Saxlin. Association of temporomandibular disorder-related pain with severe headaches—a Bayesian view. Clin Oral Investig. 2022; 26(1): 729–738. Published online 2021 Jul 5. doi: 10.1007/s00784-021-04051-y. PMCID: PMC8791898. PMID: 34224000
Una recente revisione sistematica e meta-analisi, con un campione combinato di 2518 soggetti, ha suggerito che la prevalenza di TMD potrebbe variare dal 25,2% al 34,9%,<ref>Bueno C.H., Pereira D.D., Pattussi M.P., Grossi P.K., Grossi M.L. Gender differences in temporomandibular disorders in adult populational studies: A systematic review and meta-analysis. J. Oral Rehabil. 2018;45:720–729. doi: 10.1111/joor.12661</ref> con una predominanza della diagnosi di dolore miofasciale (10,3-15,4%) [2]. Mentre uno studio di Javed Ashraf et al.<ref name=":6">Javed Ashraf,Matti Närhi, Anna Liisa Suominenand  Tuomas Saxlin. Association of temporomandibular disorder-related pain with severe headaches—a Bayesian view. Clin Oral Investig. 2022; 26(1): 729–738. Published online 2021 Jul 5. doi: 10.1007/s00784-021-04051-y. PMCID: PMC8791898. PMID: 34224000
</ref> utilizzando la metodologia bayesiana, mirava a esaminare l'associazione del dolore correlato a TMD con forti mal di testa (emicrania e TTH) per un periodo di follow-up di 11 anni rispetto all'approccio frequentista. Le  statistiche frequentiste soffrono di alcune limitazioni, soprattutto la dipendenza da grandi dimensioni del campione per determinare con precisione le dimensioni dell'effetto.<ref name=":5">Buchinsky FJ, Chadha NK. To P or not to P: backing Bayesian statistics. Otolaryngol Head Neck Surg. 2017;157(6):915–918. doi: 10.1177/0194599817739260</ref> Inoltre, contrariamente alla metodologia frequentista, le statistiche bayesiane non forniscono un valore di risultato (fisso) ma piuttosto un intervallo contenente il coefficiente di regressione.<ref>Depaoli S, van de Schoot R. Bayesian analyses: where to start and what to report. Eur Heal Psychol. 2014;16:75–84.</ref> Questi intervalli, detti intervalli credibili (CI), attribuiscono una probabilità alla migliore stima tra tutti i possibili valori delle stime dei parametri.<ref name=":5" /> <blockquote>[[File:Question 2.jpg|50x50px|link=https://wiki.masticationpedia.org/index.php/File:Question_2.jpg|left]]Siamo d'accordo con le considerazione emerse nello studio di<ref name=":6" /> perchè forse o per fortuna non saremo mai ingrado di realizzare una logica di linguaggio formale come la matematica visto l'aleatorietà intrinseca ai modelli biologici ma anche l'uso di modelli Bayes incorporano un limite concettuale che se superato migliorerebbe ancora il dato in uscita. Senza entrare in argomenti specialistici cerchiamo di descrivere brevemente il razionale di questa affermazione facendo notare, principalmente le differenze tra una modello probabilistico classico e quantistico.( per maggiori informazioni ma molto specialistiche vedi  
</ref> utilizzando la metodologia bayesiana, mirava a esaminare l'associazione del dolore correlato a TMD con forti mal di testa (emicrania e TTH) per un periodo di follow-up di 11 anni rispetto all'approccio frequentista. Le  statistiche frequentiste soffrono di alcune limitazioni, soprattutto la dipendenza da grandi dimensioni del campione per determinare con precisione le dimensioni dell'effetto.<ref name=":5">Buchinsky FJ, Chadha NK. To P or not to P: backing Bayesian statistics. Otolaryngol Head Neck Surg. 2017;157(6):915–918. doi: 10.1177/0194599817739260</ref> Inoltre, contrariamente alla metodologia frequentista, le statistiche bayesiane non forniscono un valore di risultato (fisso) ma piuttosto un intervallo contenente il coefficiente di regressione.<ref>Depaoli S, van de Schoot R. Bayesian analyses: where to start and what to report. Eur Heal Psychol. 2014;16:75–84.</ref> Questi intervalli, detti intervalli credibili (CI), attribuiscono una probabilità alla migliore stima tra tutti i possibili valori delle stime dei parametri.<ref name=":5" /> <blockquote>[[File:Question 2.jpg|50x50px|link=https://wiki.masticationpedia.org/index.php/File:Question_2.jpg|left]]Siamo d'accordo con le considerazione emerse nello studio di<ref name=":6" /> perchè forse o per fortuna non saremo mai in grado di realizzare una logica di linguaggio formale come la matematica visto l'aleatorietà intrinseca ai modelli biologici. Anche i modelli di Bayes, però, incorporano un limite concettuale che se superato migliorerebbe il dato probabilistici e contestualmente il valore predittivo <math>P(M|Pos)
</math> in uscita. In breve la formula di Bayes appare sotto questa forma:
 
<math>P(M|Pos)=\frac{P(Pos|M)\cdot P(M)}{P(Pos|M)\cdot P(M)+P(Pos|S)\cdot P(S)}
</math>
 
Si può quindi notare che per calcolare il valore predittivo del test non basta conoscerne la sensibilità e la specificità, ma occorre conoscere anche la probabilità  '''con cui la malattia colpisce la popolazione complessiva.<math>P(M)}{
</math>'''
 
 
 
 
 
 
----Senza entrare in argomenti specialistici cerchiamo di descrivere brevemente il razionale di questa affermazione facendo notare, principalmente le differenze tra una modello probabilistico classico e quantistico.
 
( per maggiori informazioni ma molto specialistiche vedi
 


La Probabilità Classica (CP) è stato formalizzato matematicamente da Kolmogorov (1933).<ref>Kolmogorov A.N. Grundbegriffe Der Wahrscheinlichkeitsrechnung Springer-Verlag, Berlin (1933)</ref> Questo è il calcolo delle misure di probabilità, in cui a ogni evento <math>p(A)</math> viene assegnato un peso non negativo <math>A</math>. La proprietà principale di CP è la sua additività: se due eventi <math>O_1, O_2</math> sono disgiunti, allora la probabilità di disgiunzione di questi eventi è uguale alla somma delle probabilità:</blockquote>
La Probabilità Classica (CP) è stato formalizzato matematicamente da Kolmogorov (1933).<ref>Kolmogorov A.N. Grundbegriffe Der Wahrscheinlichkeitsrechnung Springer-Verlag, Berlin (1933)</ref> Questo è il calcolo delle misure di probabilità, in cui a ogni evento <math>p(A)</math> viene assegnato un peso non negativo <math>A</math>. La proprietà principale di CP è la sua additività: se due eventi <math>O_1, O_2</math> sono disgiunti, allora la probabilità di disgiunzione di questi eventi è uguale alla somma delle probabilità:</blockquote>
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