Descrizione delle misure lineari ed angolari
Rappresentazione scalare dei tracciati condilari
Descrizione delle distanze e delle direzioni
Di seguito sono riportate le distanze calcolate tra i punti rispetto al punto di partenza (punto 1) considerato il unto di riferimento essendo la mandibola in una posizione di Massima Intercuspidazione e le relative direzioni nello spazio, utilizzando le coordinate corrette per gli assi (antero-posteriore) e (latero-mediale).
Punti da confrontare rispetto a 1L
Punto 2L
Coordinate: (59.0, -92.3) Calcolo della distanza rispetto a 1L: Distanza in millimetri:
Punto 3L
Coordinate: (46.3, -169.5) Calcolo della distanza rispetto a 1L:
Distanza in millimetri:
Punto 4L
Coordinate: (44.1, -207.7) Calcolo della distanza rispetto a 1L: Distanza in millimetri:
Punto 5L
Coordinate: (38.4, -136.2) Calcolo della distanza rispetto a 1L:
Distanza in millimetri:
Punto 6L
Coordinate: (36.4, -48.2) Calcolo della distanza rispetto a 1L:
Distanza in millimetri:
Punto 7L
Coordinate: (44.0, -34.9)
Calcolo della distanza rispetto a 1L:
Distanza in millimetri:
Punto 8L
Coordinate: (52.9, -48.0)
Calcolo della distanza rispetto a 1L:
Distanza in millimetri:
e così via per gli altri lati. L'obiettivo dell'analisi è determinare l'angolo tra due movimenti all'interno di un sistema articolare, in particolare nell'area di studio della cinematica masticatoria. La comprensione di questi angoli ci consente di: Valutare la dinamica mandibolare: Calcolare gli angoli tra i segmenti mandibolari può fornire informazioni essenziali su come la mandibola si sposta durante il movimento, aiutando a descrivere i pattern del movimento articolare. Modellare la biomeccanica del sistema masticatorio: Gli angoli tra i punti permettono di costruire modelli accurati che simulano il comportamento meccanico del sistema mandibolare, utilizzabili in applicazioni cliniche per diagnosi e trattamenti. Confrontare con angoli standard: Gli angoli misurati possono essere confrontati con valori normali o patologici per identificare eventuali alterazioni nei movimenti mandibolari che potrebbero indicare disturbi dell'articolazione temporomandibolare (ATM). Questo calcolo è fondamentale per fornire una descrizione matematica precisa della cinetica mandibolare e per migliorare la modellazione biomeccanica di strutture orofacciali, cruciali per la diagnosi e l'intervento clinico.
A questo punto non ci resto altro da fare che rappresentare e simulare la posizione spaziale dei punti dinamici marcati dalla figura, quantificandone lo spostamento lineare ed angolare.